Un viaggio tra le note emozionali di Giuseppina Torre

Articolo di Omar Gelsomino,  Foto di Samuel Tasca

Passione, talento, sensazioni ed emozioni. Sono tutti elementi che portano al successo. Quando Giuseppina Torre, pianista e compositrice vittoriese, nel 2012 ricevette una mail che le annunciava la nomination ai Los Angeles Music Awards le sembrò uno scherzo, solo con la richiesta successiva da parte dei supervisori, che ascoltato il suo brano su iTunes, della sua biografia, foto e altre composizioni dovette ricredersi. Fu allora che iniziò il sogno che la portò negli States tributandole ben quattro Los Angeles Music Awards, un International Music and Entertainment Awards, diverse collaborazioni con Solis String Quartet, Consiglia Licciardi, Michele Signore e Fabrizio Boss, ha composto musiche per programmi TV, suonato nei migliori teatri internazionali e lo scorso gennaio ha ricevuto gli Akademia Awards of Los Angeles con la composizione “Il mio cielo”.

Chi è Giuseppina Torre?

«Giuseppina Torre è una donna che vive per la musica e non potrebbe farne a meno. Come il grande Charlie Chaplin diceva che un giorno senza un sorriso è un giorno perso, allo stesso modo dico che un giorno senza musica è un giorno perso. La musica è per me linfa vitale».

Come nasce la passione per la musica?

«La passione per la musica e per il pianoforte è nata all’età di 4 anni quando uno zio mi regalò uno di quei pianoforti giocattolo. Con quel piccolo strumento riuscivo a riprodurre qualsiasi musica ascoltavo alla radio, con grande stupore dei miei genitori. Da lì a qualche anno tormentai i miei genitori affinché mi mandassero da un insegnante di pianoforte e dopo tante insistenze finalmente all’età di 7 anni esaudirono il mio desiderio».

Cosa le sarebbe piaciuto fare oltre ad intraprendere il percorso musicale?

«Mi sarebbe piaciuto studiare Medicina e diventare una ricercatrice ma questo percorso avrebbe escluso lo studio del Pianoforte e così ho seguito il cuore e la mia grande passione».

Cosa le da la musica e cosa vuol trasmettere?

«Come detto prima per me la musica è linfa vitale, non riuscirei a pensare e immaginare la mia vita senza il Pianoforte. Traggo ispirazione dalla mia vita, da ciò che vivo quotidianamente poi lo elaboro interiormente e lo trasformo in musica. Per prima cosa ciò che compongo deve emozionarmi, farmi venire i brividi sulla schiena e poi voglio emozionare e rendere partecipe delle mie emozioni il pubblico che le ascolta. Ritengo i miei concerti un viaggio musicale – emozionale».

Quanto c’è di personale nell’album Il silenzio delle stelle?

«Nell’album “Il silenzio delle stelle” c’è tutta me stessa, è un album di ricordi, sensazioni, emozioni. Un viaggio nei meandri più nascosti del cuore che ritengo un vero e proprio labirinto nel quale molto spesso ci si perde …».

Cosa si prova ad essere premiata in USA ?

«Tanta felicità e incredulità. Avere riconoscimenti importanti negli Stati Uniti ed essere considerata come pianista e compositrice a quei livelli è un qualcosa che va oltre il sogno. Penso ancora al mio primo Red Carpet con un abito avuto in prestito, alle luci dei flash dei fotografi, il mio primo “the winner is … Giuseppina Torre” e tutto ciò mi emoziona tantissimo. Penso ai sacrifici fatti da me e dai miei genitori per mantenermi gli studi».

Da noi è difficile fare musica ma cosa ha provato quando è arrivato il successo prima negli States e poi in Italia?

«Purtroppo l’Italia, e non solo nel settore musicale, valorizza poco i propri talenti ed è piena di tanti “nemo propheta in patria”. Provo tanta amarezza per tutto ciò e mi ritengo fortunata perchè finalmente tutti i sacrifici fatti sono valsi la pena e ringrazio l’America per avermi fatto vivere quello che ogni artista sogna».

Qual è il rapporto con la sua terra?

«Un rapporto di amore – odio. Una terra ricca di risorse ma che offre ben poco. Con il tempo ho cominciato ad accettare i suoi limiti perché consapevole di non poter vivere senza i suoi colori, senza i suoi profumi e anche senza le sue contraddizioni. Come direbbe Sciascia sono malata di “sicilitudine …”».

Quali sono i progetti lavorativi futuri?

«In questo momento sto lavorando a un progetto importante, sto scrivendo le musiche per il Documentario “La mia idea di Arte” di Papa Francesco tratto dall’omonimo libro edito da Mondadori. Gli arrangiamenti saranno del maestro Mimmo Cappuccio, la regia di Claudio Rossi Massimi, produzione Imago Film e distribuito dalla Draka Cinema di Corrado Azzollini. Un progetto ambizioso a respiro internazionale».


Un desiderio da realizzare …

«Dato che non bisogna mai porre limiti ai nostri sogni il mio desiderio sarebbe quello di suonare con una grande orchestra al Teatro Greco di Taormina».

 

 

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