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"Territori del vino e del gusto.

I territori del vino e del gusto

Articolo di Omar Gelsomino e Foto di Ass. Ferrovie Siciliane, Messina e Mario Roccuzzo

Dalla collaborazione tra il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo e l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana è nato il progetto di eccellenza “Territori del vino e del gusto. In viaggio alla scoperta del genius loci”, mirante a rafforzare l’offerta turistica siciliana nel settore enogastronomico con la creazione di un circuito ed un brand, in cui raggruppare le sagre e le feste più rappresentative della Sicilia.

“Caltagirone ritorna al centro dell’interesse regionale e nazionale con particolare riferimento ad argomenti a noi più cari e più consoni: l’agroalimentare, la tradizione, la cultura e il turismo – commenta il sindaco Gino Ioppolo -. Un momento di grande opportunità che la vede passare da città vocata al turismo a città turistica”.

"Territori del vino e del gusto.

A spiegare meglio l’obiettivo del progetto “Territorio del Vino e del Gusto”, è l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo “Il progetto enogastronomico che vede la Sicilia capofila fra le regioni italiane fa tappa a Caltagirone per l’iniziativa di chiusura dove sono presenti tour operator, operatori del settore, esperti del turismo per fare il punto della situazione attorno all’enogastronomia, il prodotto di punta del turismo siciliano, cresciuto notevolmente negli ultimi anni e con grandissime potenzialità attrattive per il futuro. Caltagirone con la sua storia, la sua tradizione, la sua vocazione legata ad alcune eccellenze del vino rappresenta un punto di riferimento che la Regione vuole valorizzare sempre più. Nell’anno internazionale del turismo sostenibile la Regione Siciliana è stata quella che ha più investito in questo segmento – ha concluso Barbagallo -, il mio auspicio è che il treno storico sia il segnale di un rilancio della sostenibilità attorno a Caltagirone, pensando magari in prospettiva della prossima primavera ad abbinare al treno storico la passeggiata a cavallo o la passeggiata in bicicletta, studiando nuovi percorsi cicloturistici”.

Una manifestazione che ha visto la sinergia pubblico-privato: dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali alla Fondazione Ferrovie dello Stato, dall’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo al Comune di Caltagirone, dal Centro Studi Turistici a Biba Group, dalla Pro Loco Caltagirone Unesco World Heritage alle associazioni Pro Santo Pietro e L’Orlando Furioso (che hanno curato l’organizzazione della giornata finale), dall’Ufficio Turistico Regionale al Museo Regionale della Ceramica e ai Musei Civici, da Slow Food Sicilia a Sicilia Enogastronomia,  dalla Stazione Sperimentale di Granicoltura all’Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Caltagirone.

La città della ceramica ha ospitato dal 15 al 17 settembre convegni e giornate di formazione dedicate agli operatori turistici siciliani, a cui hanno partecipato prestigiosi rappresentanti del mondo accademico, imprenditoriale, giornalistico, enogastronomico, esperti di comunicazione turistica, organizzatori di eventi oltre alle degustazioni di prodotti enogastronomici. La giornata – clou è stata quella di domenica 17 settembre dedicata al gusto e alle tradizioni: agli oltre 250 passeggeri lungo il percorso che da Messina li ha portati a Caltagirone, è stato raccontato il territorio attraverso la gastronomia, col Treno storico a bordo delle carrozze “Centoporte” della fondazione Ferrovie dello Stato sono stati accolti dal benvenuto musicale dei Bella Morea, giunti al centro storico hanno potuto ammirarne la sua straordinaria bellezza, visitare le Chiese, i musei civici e regionale, assistere alla performance live al tornio di Alessandro Iudici e alla rappresentazione dell’Opera dei Pupi della Primaria Compagnia Siciliana di Caltagirone che ha incantato gli spettatori, partecipare ai Laboratori del Gusto di Slow Food, degustare i prodotti enogastronomici presso l’ex pescheria dove è stato organizzata “La terrazza del gusto” oltre ad assaggiare le prelibatezze culinarie preparate da Chef Fanny, il tutto accompagnato dall’intrattenimento musicale, curato dall’associazione L’Orlando Furioso, della Conturband. Infine lo scorso 22 settembre è stato organizzato un workshop fra operatori dell’offerta turistica siciliana e buyers europei specializzati nel segmento enogastronomico. Durante la manifestazione l’arch. Fabrizio Alparone e l’assessore regionale Barbagallo hanno consegnato un omaggio in ceramica a Gianfranco Daino, la cui cantina è stato premiata da Slow Wine 2018 con il Suber 2015.

“Sono state giornate di festa non soltanto per i visitatori, ma anche per i calatini – ha sottolineato Fabio Roccuzzo, rappresentate dell’assessorato regionale al Turismo – dedicate all’enogastronomia e alla valorizzazione di un territorio dalle grandi potenzialità”.

Una giornata che ha lasciato un bellissimo ricordo tra i visitatori e i cittadini che hanno apprezzato oltre alle bellezze di Caltagirone anche i prodotti enogastronomici del territorio: dal vino all’olio d’oliva, dalle farine di grani antichi al pane e alla pasta, dal miele all’uva da tavola, dai formaggi alla ricotta, dalla mostarda alla cubbaita alla giuggiulena.

la castagna

La castagna: il pane dell’albero

la castagna

Articolo di Titti Metrico

L’arrivo dell’autunno porta con sé anche nuovi colori, quasi che la natura dia il meglio di sé prima che si concluda l’anno. Anche i rami degli alberi si trasformano, dal verde intenso dell’estate al rosso e al marrone della nuova stagione. Così cambiano pure i paesaggi e gli alberi si caricano di frutti, fra cui anche di castagne. Tante sono le leggende che riguardano questo frutto ma noi piace ricordare questa che narra che un giorno gli abitanti di un paese di montagna essendo molto poveri e non avendo di che mangiare si rivolsero a Dio affinché potesse dar loro qualcosa per sfamarsi. Il buon Dio sentite le loro preghiere diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti, il castagno; ma il diavolo per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto gli abitanti si riunirono di nuovo in preghiera e Dio sceso in mezzo a loro fece il segno della croce: i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti di questa pianta si aprono a croce.

I rigogliosi boschi dell’Etna, già da ottobre, sono pieni di castagne e marroni: le prime, che nascono dall’albero selvatico, sono più piccole, si presentano con la buccia di colore bruno scura, più schiacciate da un lato e tondeggianti dall’altro. Le marroni, frutto della pianta coltivata e modificata con gli innesti, invece sono più grandi, hanno la buccia più chiara ed hanno una forma quasi rettangolare. Ovviamente l’Etna con i suoi versanti e terreni ricchi di minerali conferiscono un gusto e un sapore unico. I castagneti si trovano un po’ in tutti i versanti del vulcano: da Nicolosi a Pedara a Trecastagni, da Ragalna a Biancavilla ad Adrano, da Maletto a Zafferana a Linguaglossa. Allora cosa c’è di meglio se non fare una bella passeggiata sui versanti dell’Etna e trascorrere così una giornata all’aria aperta, immersi nella natura più vera, fra i castagneti che offrono ottimi frutti spontanei e nutrienti.

In questo numero noi di Bianca Magazine vogliamo soffermarci proprio su un frutto tipico dell’autunno, la castagna dell’Etna: dal sapore molto gradevole e dall’alto contenuto calorico quindi poco indicato a chi segue una dieta. La castagna dell’Etna è ricca di vitamina B, fosforo, che contribuisce all’equilibrio nervoso, zolfo, antisettico, disinfettante, particolarmente importante per la robustezza delle ossa; sodio, utile alla digestione ed essenziale all’assimilazione dei cibi, potassio, che funge da antisettico e rinforza i muscoli e le ghiandole, ricordiamo che è un farinaceo, giova a coloro che soffrono di itterizia, è un tonico del sistema venoso, oltre ad essere un ottimo energetico per la ricchezza di glucidi, pertanto sconsigliato ai diabetici. Viene utilizzata nei casi di anemia, magrezza, e in gravidanza in virtù dell’apporto di acido folico. Possiede anche una grande percentuale di sali minerali, magnesio vero e proprio equilibratore dell’umore, cloro, importante per la salute dei denti e dei tendini, ed infine il ferro per la buona circolazione del sangue. Il periodo consigliato per raccogliere le castagne è compreso fra ottobre e novembre, periodo in cui si concentrano, noi di Bianca Magazine vi consigliamo di visitare l’Ottobrata Zafferanese dove potrete gustare tutti i prodotti e le eccellenze dell’Etna, oppure una visita imperdibile al maestoso ed imponente castagno millenario nel Comune di Sant’Alfio detto anche “dei Cento cavalli”, perché si narra che un giorno la regina Giovanna I d’Aragona sorpresa da un forte temporale, durante una battuta di caccia, trovò riparo insieme a cento dame e cavalieri e i loro cavalli.

 

vancouver

La città più ecosostenibile?

a cura di Stefania Minati

Tra le città più eco-sostenibili al mondo abbiamo al primo posto Vancouver, in Canada, dove intendono mantenere l’obiettivo di raggiungere il 100% di utilizzo di energia rinnovabile entro il 2030. Con i suoi 600.000 abitanti ha messo in atto una vera e propria transizione all’ eco-sostenibile che riguarderà ogni singolo settore senza nessun tipo di esclusione. Possiamo sperare che raggiungano tale obiettivo e che molte altre città intraprendano questa sana competizione per arrivare il prima possibile ad un tale risultato.

 

www.greenstyle.it

x orto

Progetti veramente interessanti

a cura di Stefania Minati

A Vienna sono attivi ben 35.000 Orti Comunali destinati alle famiglie. Anche in alcuni Comuni italiani, come Torino, Lecco e Bologna stanno destinando degli spazi verdi a questo scopo, proprio per abituare al consumo di frutta e verdura di stagione limitando al tempo stesso parte dell’inquinamento da trasporto.

Interessante vedere anche, che alcune amministrazioni, stanno valutando di riportare aree che sono edificabili a non edificabili destinandole ad aree verdi.

 

www.ecosostenibile.com

 

FigSPM

Innalzamento livelli del mare

a cura di Stefania Minati

Le previsioni dell’IPCC per il prossimo secolo dicono che l’espansione termica provocherà l’innalzamento del livello dei mari dallo 0.5 ai 4 metri, dipende da quanto saremo bravi e veloci a mettere in atto le azioni correttive e le volontà espresse anche nei trattati di Kioto. Considerando che molte città come New York e Shangai sono esattamente al livello del mare, direi che probabilmente perderemo il primato mondiale di Venezia come città marittima più bella e romantica. Potremo però contare su una nuova serie di film stile anni ’80 per cui anziché “Rimini Rimini”, gireremo “Bologna Bologna”.

 

IPCC (Intergovermental panel climate change)

 

beach

L’isola di plastica

a cura di Stefania Minati

Scoperta nel 1988 nell’Oceano Pacifico, la Great Pacific Garbage Patch (grande chiazza di immondizia del Pacifico), si è formata a causa dell’accumulo di plastica disperso in mare e raccolta dalla corrente oceanica detta “Vortice subtropicale” del Nord Pacifico. Secondo l’AMRF e la Marina degli Stati Uniti si stima una concentrazione di tre milioni di tonnellate di plastica, data però la grande estensione della stessa, si stima che possa arrivare a contenere fino a 100 milioni di tonnellate di detriti. Considerato che il mare ha già fatto il lavoro più grande di concentrare i rifiuti, si prenderà in considerazione l’idea dello studente in Ingegneria Boyan Slat, secondo cui sarebbe possibile raccogliere l’immondizia praticamente a costo zero utilizzando luce solare, energia delle correnti e riciclare a terra quanto raccolto?

Come campagna di sensibilizzazione l’artista Maria Cristina Finucci ha fondato lo stato di Garbage Patch nel 2013. Aggiungo anche che questa non è, purtroppo, l’unica isola del genere che si forma negli oceani.

 

National Geographic News, saperescienza viagra senza ricetta.it. Laura Parker, La prima mappa della spazzatura oceanica

 

 

topo

Karni Mata

a cura di Stefania Minati

Se non siete avvezzi a quelle creaturine a 4 zampe, il corpo paffuto e peloso con una lunga coda, capace di divorare qualsiasi cosa, il tempio indiano di Karni Mata nel Rajastan non fa per voi.

In India infatti, oltre alle mucche sacre troviamo anche il topo con una buona posizione nella scala sociale delle divinità. Il tempio che vi hanno dedicato a mezz’ora circa da Bikaner, può essere ovviamente visitato solo a piedi scalzi.

Se si é in cerca di fortuna però, il tempio può essere un’ottima meta. Si dice infatti che sarai fortunato per il resto della tua vita se tra la massa di corpi grigi  in movimento, avvisti un topolino bianco. Sarà per questo che si dice che la “fortuna aiuta gli audaci”?www.blogdiviaggi.com  www.viagginelmondo.it

tatoo

Tatoo è per sempre

a cura di Stefania Minati

Sicuramente saprete tutti che i tatuaggi sono presenti nella cultura dell’uomo dai tempi più remoti, sia come antichissima forma d’arte che come linguaggio sociale, religioso o di appartenenza. Il caso più antico di tatuaggio lo rileviamo sul corpo mummificato di una giovane donna di circa 30 anni risalente a 2500 anni fa,  scoperto nel 1939 al confine tra Russia, Mongolia e Siberia, tra i ghiacci dei monti Altaj, dove sono stati trovati impressi eleganti rappresentazioni di divinità e di animali. Tra i tatuati insospettabili, troviamo Churchill con un tatuaggio sull’avambraccio stile Braccio di Ferro, Roosvelt con lo stemma di famiglia sul petto e lo Zar Nicola con un dragone giapponese sul braccio destro. Oggi però, aggiungiamo ai tatuaggi una nuova collocazione nel marketing. La Reebok infatti, nel 2014 ha indetto un concorso per il tatuaggio più bello del logo della azienda, mettendo in palio ben $ 6000!!

 

www.fanpage.it

 

pesceaprilecmyk

Pesce d’Aprile

a cura di Stefania Minati

Cerchiamo le origini di questa giornata?

Sono accreditate diverse teorie. La prima sarebbe fatta risalire ad Acquileia nel XIV secolo a San Bertrando di San Genesio che sembra aver salvato un Papa in procinto di soffocare per una lisca di pesce. Pertanto sembrerebbe che il pontefice abbia fatto decretare che ad Aquileia non si dovesse mangiare pesce proprio in quella ricorrenza del 1° Aprile.

Un’altra ipotesi riguarderebbe i pescatori che nelle prime pesche primaverili tornavano spesso in porto a reti vuote, destando lo scherno da parte dei compaesani. Simpatici, direte voi!

Ultima e meglio accreditata teoria, sarebbe quella risalente in Francia. Prima dell’adozione del calendario Gregoriano nel 1582, dove il capodanno veniva festeggiato tra il 25 Marzo ed il 1° Aprile. Per non perdere le vecchie abitudini restò quindi l’usanza di scambiarsi nella data fatidica… dei pacchi regalo vuoti!

www.wikipedia.it

 

 

brevettiamo

Brevettiamo

a cura di Stefania Minati

Sentiamo spesso parlare di diritti d’autore, copyright e brevetti in particolare. A tutelare dallo sfruttamento economico delle idee di artisti, inventori e ideatori di vario genere é nata un’intera branca di diritto legale e moltissime società  che si occupano proprio di realizzare e depositare tali brevetti presso gli uffici di tutto il mondo. Contrariamente a quanto si pensa, tale esigenza non nacque però con la Rivoluzione Industriale. Per trovare una prima bozza di tutela del Genio ed il conseguente sfruttamento economico, dobbiamo risalire alla Magna Grecia, nella città di Sibari! Il primo brevetto italiano risale invece al 1421 rilasciato all’ architetto Filippo Brunelleschi per l’invenzione di un rimorchiatore con sollevatori, per il trasporto del marmo. Come si suol dire… di necessità virtù!

Fonti

www.treccani.it; www.uib.gov.it

brevettiamo

 

 

Se anche sei a conoscenza di qualche fatto insolito, inviaci una mail all’indirizzo redazione@biancamagazine.it e potrai vederla pubblicata sul prossimo numero!