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L’incantevole Piano Battaglia: alla scoperta delle Madonie

Di Federica Gorgone

Quando si parla della Sicilia il più delle volte si fa riferimento alle bellezze costiere più rinomate e conosciute, dipingendola come una terra in cui si predilige un tipo di turismo prettamente estivo. Mare, sole e spiagge mozzafiato caratterizzano senza dubbio la nostra splendida terra.

Ma sapevate che esiste nel cuore della Sicilia una location incantevole in cui si può sciare? Ebbene sì, è possibile trovarla proprio in provincia di Palermo, nel cuore delle Madonie. Situata nelle vicinanze di Polizzi Generosa (PA), a circa 1600mt di altezza sul livello del mare ecco che ci s’imbatte nella splendida e suggestiva località di Piano Battaglia.

Dal nome attribuitogli potremmo immaginare una storica battaglia, magari avvenuta in tempi lontani tra alcuni dei popoli colonizzatori. Eppure si narra che il nome di questo sito montano, al contrario di quanto si possa pensare, non abbia davvero origine belliche. Da dove deriva allora il nome “Piano Battaglia”? Probabilmente ha origini greche e fa riferimento al “Cottabo”, un gioco che consisteva nel colpire un piatto o un vaso con il vino rimasto sul fondo della coppa, trasformato in seguito dai boscaioli madoniti in “Cattaba” per indicare una gara basata sul tempo in cui ci si sfidava sul taglio della legna alle pendici dei faggi di quello che è l’attuale Piano Battaglia. Negli anni il termine ha continuato ad evolversi fino a quando da “Piano della Vattagghia” si è giunti al nome odierno.

Frazione del Comune di Petralia Sottana situata tra due delle più importanti cime montuose siciliane, Pizzo Carbonara e Monte Mufara, Piano Battaglia è ad oggi una delle più rinomate località siciliane quando si parla di sport invernali. Basti pensare che nel periodo che va da dicembre a febbraio il sito si ricopre di soffice neve rendendo l’atmosfera davvero da favola e adatta ad attività in cui gli sci la fanno da protagonisti.

A tal proposito, è proprio in questo luogo dai tratti magici che fu costruita la prima stazione sciistica della Sicilia Occidentale durante gli anni ’60. Tra impianti di risalita che riportano su fino al Monte Mufara e piste di discesa il sito accoglie ogni anno numerosissimi appassionati di sci provenienti da ogni parte della Sicilia.

Amata da grandi e piccini, non stupisce, da quanto detto finora, dunque che questa sensazionale location sia una stazione turistica fortemente frequentata nei mesi invernali, ma non solo!

La sua cornice paesaggistica immersa nei boschi di faggio, infatti, la rende particolarmente adatta anche a percorsi di trekking e turismo per lo più naturalistico con la possibilità di effettuare magnifiche escursioni a piedi o in mountan-bike anche nei periodi più caldi. L’importante è attrezzarsi di scarpe comode e spirito di avventura per poi riempirsi gli occhi di una vista, quella dall’alto, davvero mozzafiato! Tra le meraviglie paesaggistiche del territorio sarà possibile trovare ad esempio lecci, abeti e una fauna composta da cinghiali, daini, uccellini, rettili e roditori. Un vero sogno ad occhi aperti che dal 1989 la Regione Siciliana ha deciso di proteggere istituendo l’Ente Parco Regionale per la tutela delle bellezze naturali e monumentali.

Per chi ama la montagna e stare in un’oasi di relax circondato dalla natura questa è, dunque, la meta adatta!

parco dei nebrodi

Il Parco dei Nebrodi: un patrimonio unico di biodiversità

parco dei nebrodi

di Patrizia Rubino   Foto di G. Fabio

Con i suoi quasi 86.000 ettari di superficie, il Parco dei Nebrodi rappresenta la più grande area naturale protetta della Sicilia, la quinta in Italia. La sua grande estensione offre panorami incomparabili e ricchi di suggestioni: dalle Isole Eolie sul versante tirrenico all’Etna sul versante ionico. La particolarità del suo ambiente naturale sta nella presenza di fitti boschi, con alberi maestosi e antichissimi, maestose valli, colline, pascoli d’alta quota, laghi e torrenti. Un’immagine in contrasto con quella della Sicilia più arida e secca e che presenta ancora oggi una ricca e variegata flora e la più grande biodiversità faunistica della nostra isola. In un tempo non troppo lontano questa area naturale era, infatti, considerata il regno dei cerbiatti, dei daini e dei caprioli ed è a questo che deve il suo nome il Parco, dal greco nebròs, cerbiatto appunto. Il territorio del parco è suddiviso in 4 zone, caratterizzate da divieti e limitazioni per consentire la conservazione e la valorizzazione delle sue preziose risorse naturali.

parco dei nebrodi

Alla straordinaria bellezza del suo ambiente naturale del Parco dei Nebrodi si aggiunge quella altrettanto suggestiva dei suoi 24 comuni, appartenenti a tre differenti province: 19 quelli di Messina, 3 di Catania e 2 di Enna. Sin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1993, la gestione dell’ ente Parco è stata segnata da numerosi contraccolpi che hanno minato le enormi potenzialità di sviluppo economico del territorio. Domenico Barbuzza, presidente del Parco dal maggio del 2020, ha ereditato un periodo di commissariamento dell’ ente di oltre due anni.


Il suo approccio propositivo nella gestione dell’ente ha determinato un cambio di passo nella direzione della valorizzazione e del rilancio del Parco dei Nebrodi
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«Il nostro è un territorio ricchissimo di risorse straordinarie, ma la loro salvaguardia, valorizzazione e promozione non possono prescindere dal coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati. Per questo sin dal mio insediamento ho voluto ricostituire la rete dei nostri comuni e dei nostri sindaci. Mi sono rivolto anche ad operatori economici, associazioni ambientalistiche e a tutti coloro che possono dare un contributo utile alla nostra causa. Il lavoro di squadra paga sempre».

parco dei nebrodi
Quali sono i punti di forza sui quali incentrare una strategia di sviluppo economico in chiave turistica?

«A livello di risorse naturali possiamo puntare sul nostro prezioso patrimonio di biodiversità vegetali e animali. Abbiamo la più numerosa colonia di grifoni, presente in Italia, ben 170 esemplari. E proprio in questi giorni, sempre nell’ottica delle collaborazioni, ne abbiamo donati 4 al Parco delle Madonie per reintrodurre il rapace in quell’area. Tutto il nostro territorio a livello paesaggistico e naturalistico come a livello artistico e culturale è ricco di immense bellezze. Tra i progetti cui teniamo particolarmente c’è quello relativo al collegamento tra il parco dei Nebrodi e lo sbocco diretto sulle isole Eolie attraverso il porto di Capo d’Orlando o anche quello sul potenziamento delle aree attrezzate nello straordinario percorso escursionistico che si snoda lunga la Dorsale. Come non citare poi le nostre eccellenze gastronomiche: suino dei Nebrodi, provola Dop, nocciole, olio, il tartufo, per costruire dei veri propri tour del gusto. Non ci facciamo mancare neppure il turismo religioso con il “Cammino di San Giacomo”, un percorso di 173 km che tocca i comuni in cui il santo è patrono».


La Sicilia quest’anno è stata una delle mete preferite da turisti nazionali e stranieri, ma le restrizioni dovute alla pandemia hanno inevitabilmente messo un freno ad eventi e manifestazioni.

«La mancanza di eventi che caratterizzano la vita delle comunità dei nostri centri rappresenta una grossa perdita e non solo in termini economici. Guardo fiducioso ad un ritorno alla normalità e spero di ripartire con le scuole nel segno dell’educazione ambientale e della conoscenza del territorio da parte dei nostri giovani, affinché ne diventino i più strenui custodi».

 

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Immerso nel verde, in un’area di 46.000 metri quadri: inaugurato il Green Park, un grande parco dei divertimenti alle pendici dell’Etna.

Comunicato stampa

Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 24 – Ingresso gratuito

San Giovanni La Punta (Ct) – Fino al 20 settembre. L’accesso al parco è gratuito.

 

Grandi spazi verdi, attrazioni per tutte le generazioni, area pic-nic, un bar per gli aperitivi, un’area barbecue, un palco per i concerti, area food, un mercatino di prodotti artigianali, area dolci, una zona dedicata ai gadget, il “Bosco del Orrori”, babylandia, un maxi luna park, percorso con i poni, area fattoria: c’è proprio tutto al Green Park, il grande parco dei divertimenti inaugurato alle pendici dell’Etna.

La maxi area verde di San Giovanni La Punta (CT), sarà aperta tutti i giorni fino al 20 settembre dalle ore 18 alle ore 24, ad ingresso gratuito.
Una delle attrazioni più attese del Green Park, voluto da Bioparco, Green Park e Italia Museo, è il “Bosco degli orrori”. A partire dalle 21 si potrà accedere ad un percorso nel bosco che sarà pieno di sorprese.

“Appena sono entrato nel bosco del Green Park – commenta il produttore Giuseppe Rapisarda – mi è subito venuta l’idea di realizzare un percorso notturno degli orrori con attori, luci, musica e proiezioni. Ho subito coinvolto Antonio Moschetto (responsabile di produzione) ed abbiamo messo in campo una squadra di professionisti in grado di creare un qualcosa di veramente unico. Sarà uno spettacolo teatrale immersivo. Gli attori improvviseranno la loro interpretazione sulla base di un canovaccio e lo spettacolo ogni sera sarà diverso”.

Al progetto hanno preso parte i light designer Michele ed Emanuel Bellocchi, l’assistete di produzione Dario Pinnale, il co-produttore Alessandro Scorciapino e l’art director Marco Caruso.

Un omaggio al cinema horror che ha sorpreso anche il regista Marco Tringali. “Non sono un patito di ambientazioni dell’orrore – sottolinea Tringali – eppure, la paura e il brivido mi hanno da sempre affascinato. Come credo accada un po’ per tutti. Chi più chi meno, anche persone molto sensibili, difficilmente rinunciano a questa dolce tortura. Mi domando perché. È certamente un’esigenza ancestrale. Il buio un tempo ci spaventava davvero. Parlo dei nostri antenati, che nel buio vedevano i loro più grandi timori, perché nel buio spesso si nascondeva il vero pericolo: una belva feroce, così come un nemico. Sono passati migliaia di anni da allora, eppure, probabilmente, una memoria del corpo, ma anche collettiva, è rimasta e continua ad affascinarci. Resta dunque un bisogno da soddisfare, forse anche solo per sottolineare quanto alla luce del sole invece si possa essere al sicuro! Credo che questo tema interessi e affascini tutti, e alta sia l’aspettativa. Spero solo di non deluderla. Non si tratta di un vero e proprio spettacolo teatrale, ma di un’attrazione breve e intensa, il cui obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico e renderlo parte attiva di una stessa esperienza, che si cala nel modo più organico e coerente possibile all’interno dell’atmosfera spensierata e goliardica di un luna park. Non aspettatevi solamente una mescolanza di immagini o di jump scare. Certamente esiste una trama, ma non possiamo svelarla. L’unica cosa che posso dire è che il finale sarà a sorpresa. La tensione sarà crescente, i deboli di cuore dovrebbero venire accompagnati!”.