Un viaggio alla scoperta di Santo Stefano di Camastra

di Merelinda Staita   Foto di Marilena Alibrando

Santo Stefano di Camastra è uno dei comuni del Parco dei Nebrodi. Un borgo stupendo che si trova a metà strada fra Palermo e Messina. La sua posizione geografica è davvero meravigliosa, perché gli permette di volgere lo sguardo sul mar Tirreno e sulle cime dei Monti Nebrodi. Gli studiosi hanno individuato le sue origini nella comunità agro-pastorale di Noma (IV secolo a.C.).

Su Noma abbiamo poche notizie, ma alcune informazioni ci sono state tramandate da Tucidide (IV sec. a.C.), da Polibio (II sec. a.C.), da Cicerone (I sec. a.C.) nelle “Verrine” e da Silio Italico (I sec. d.C.) nell’ opera “Punica”. Altre notizie sono state riscontrate in opere dei primi del Novecento, grazie a tre storici locali: Edmondo Cataldi, Salvatore Ruggieri e Salvatore Pagliaro Bordone, che situano Noma nelle contrade di Romei o di Vocante.

In origine il toponimo del paese era “Santo Stefano di Mistretta”, così come registrato in alcuni documenti normanno-svevi. Distrutto nel 1682 da una frana il paese fu ricostruito nel 1693 in una zona più vicina al mare.

Nel 1812 prese il nome di “Santo Stefano di Camastra”, in onore del duca Giuseppe Lanza di Camastra che ha fondato la città. Spostarsi vicino alla costa significò davvero molto per gli stefanesi che fino a quel momento erano stati contadini e pastori. Infatti, diventarono pescatori e soprattutto ceramisti per l’abbondante presenza di argilla.

Oggi conta circa 5 mila abitanti e passeggiare nelle sue stradine è davvero incantevole, perché si avverte la sensazione di camminare su un enorme quadro, dove luci, ombre ed emozioni si fondono insieme. Uno scenario policromo ricco di odori mediterranei e le sue sfumature luminose sono arricchite da opere d’arte in ceramica smaltata. Un insieme di mosaici e sculture che valorizzano le piccole viuzze tutte da scoprire.

Santo Stefano di Camastra possiede tantissime meraviglie architettoniche e artistiche: chiese, palazzi e monumenti interessanti. Alle porte della cittadina c’è il Muro della Storia, ideato da Totò Bonanno (1997), che rievoca l’epoca normanno-sveva. Degno di menzione è il Duomo del 1685 che al suo interno ospita sculture e dipinti del XVII e XVIII secolo. È presente anche un interessante museo all’interno di Palazzo Trabia. Renzo Piano ha scritto che: “Un museo è un luogo dove si dovrebbe perdere la testa” e quello di Santo Stefano di Camastra è davvero affascinante e coinvolgente.

La natura circostante abbraccia le casette e le colline, che si disperdono verso il mare, presentano filari d’uva, uliveti, agrumeti, i campi di grano e nel periodo primaverile una distesa di fiori.

La costa presenta zone sabbiose, altre con piccoli ciottoli e altre ancora con gli scogli suggestivi. Uno scenario caraibico per quanti amano il mare e in particolar modo la Sicilia.

Un mare favoloso, con acque azzurre e cristalline, in cui le barche dei pescatori ondeggiano, lentamente e con dolcezza, ormeggiate al porto. La luce del sole si unisce con i contorni delle spiagge, evidenziandone la sabbia o i sassolini. Un susseguirsi di calette idilliache, panorami mozzafiato e tramonti indimenticabili, rendono il territorio paradisiaco e meta di tanti visitatori.

Tanti gli eventi e le sagre in cui si può sentire il profumo della tradizione. Ci sono anche molte manifestazioni culturali e popolari che rappresentano l’ideale per scoprire i costumi e i piatti locali. Un luogo bellissimo in estate, ma anche in primavera e in autunno soprattutto per visitare anche la zona più interna. Infinite camminate si possono intraprendere nelle diverse zone dell’entroterra. Si potrebbe dedicare un giorno alla visita degli altri comuni circostanti come ad esempio Mistretta e ammirarne i paesaggi straordinari.


Orazio ha scritto che: “Ille terrarum mihi praeter omnis angulus ridet…” (“Quell’angolo di terra più degli altri mi sorride…”) e Santo Stefano di Camastra offre ai suoi abitanti, e ai turisti, quella bellezza che fa gioire il cuore.

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