Palazzo Biscari. Magnificenza e sostenibilità
di Patrizia Rubino
Tra i palazzi storici privati siciliani di maggior pregio e rilievo artistico e culturale c’è sicuramente Palazzo Biscari di Catania. Assieme al Monastero dei Benedettini San Nicolò l’Arena, è l’edificio più importante e rappresentativo dell’architettura barocca della città. Un palazzo sontuoso, situato nel cuore del centro storico, nei pressi del porto, la cui costruzione cominciò qualche anno dopo il terribile terremoto del 1693, sulle mura cinquecentesche della città per volere di Ignazio Paternò Castello III principe di Biscari.
Alla sua morte l’opera fu proseguita rispettivamente dal figlio Vincenzo e poi dal nipote Ignazio che oltre ad ampliarne la superfice vi realizzò un importante museo archeologico, numismatico e naturalistico di grande interesse per gli studiosi dell’epoca.
Gran parte delle pregevoli collezioni raccolte nel museo del principe di Biscari sono state successivamente donate al comune di Catania e trasferite al Museo Civico di Castello Ursino.
Molto particolare la sua facciata posteriore, quella rivolta verso il mare, costituita da sette enormi vetrate incorniciate da una profusione di sculture e decori, raffiguranti i temi allegorici di abbondanza, prosperità, fertilità e saggezza. All’interno del palazzo che conta oltre 600 tra stanze, sale e saloni vi è una vera e propria esplosione dello sfarzo barocco e rococò; affreschi, decori, intarsi in legno e marmorei, dipinti, arredi e oggetti di grande pregio, simbolo del fasto e della ricchezza dei proprietari del tempo, che hanno superato la prova di oltre tre secoli.
L’ambiente più suggestivo di tutto il palazzo è senza dubbio l’immenso salone delle feste, detto “dell’ Orchestra”, magnifico esempio di rococò siciliano con influenze di gusto napoletano. La grande sala ha una forma di chitarra e pare sia stata realizzata in occasione del matrimonio del principe Ignazio V con una donna napoletana, da qui la presenza di numerosi dipinti raffiguranti Napoli. A dir poco stupefacenti gli affreschi che celebrano la gloria di casa Biscari e la complessa decorazione fatta di specchi tutt’intorno alle pareti del salone. A proposito del salone c’è un aneddoto, o meglio una curiosità che racconta Ruggero Moncada, uno dei proprietari del palazzo. Sembrerebbe che durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati inglesi, lo avessero utilizzato come campo da tennis, danneggiando anche un prezioso dipinto.
Ma tra i tanti elementi straordinari del palazzo, merita una nota particolare la meravigliosa “Scala a fiocco di nuvola” con decorazione a stucco, realizzata intorno al 1750, dalla quale si accede al cupolino centrale del salone utilizzato per l’alloggiamento dell’ orchestra. Un vero capolavoro architettonico.
Oltre a rappresentare una meta turistica imprescindibile, Palazzo Biscari conta moltissimi visitatori eccellenti, come ad esempio lo scrittore Goethe che nel corso del suo viaggio in Italia, nel 1787 fu ricevuto dal principe di Biscari che gli mostrò le preziose collezioni archeologiche del museo, e la regina madre d’Inghilterra. Per la sua straordinarietà è spesso scelto come set d’importanti produzioni cinematografiche, ma anche di meeting, feste e ricevimenti di matrimonio, serate di gala e sfilate di moda. Nelle sue magnifiche sale si sono svolti importanti eventi culturali, concerti e mostre d’arte di rilievo internazionale.
Attualmente (febbraio 2022) Palazzo Biscari – di concerto con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania – è interessato da una delicata attività di restauro dell’antico intonaco e delle pietre bianche della facciata. Un impegno imprescindibile per consentire al sito di continuare a risplendere. La cura e la lungimiranza dei proprietari discendenti della famiglia Biscari che continuano a vivere nel palazzo, fa sì che il sito si mostri ancora oggi ben conservato e al contempo proiettato verso un futuro sostenibile grazie ad una serie di attività di rete con realtà molto attive e propositive che lo aprono ad una fruizione sempre più ampia e condivisa nel territorio.