Il Museo Diffuso dei 5 Sensi: Sciacca racconta le sue identità

 

Articolo di Omar Gelsomino   Foto di Ambra Favetta

Sciacca meta del turismo esperenziale. È questo l’obiettivo che si è posta una comunità di 44 mila abitanti guidata dall’innovation manager saccense Viviana Rizzuto puntando sul proprio territorio per generare un’economia certa e sostenibile. Dopo aver lavorato per tanti anni con grandi multinazionali americane, Viviana ha lasciato la sua carriera in Svizzera e nel 2019 è ritornata in Sicilia, perché il richiamo della sua terra e degli affetti erano molto forti. «Avevo una carriera felice mentre amici e parenti a casa lamentavano una crisi sempre più grande.

Convinta che le identità del nostro territorio possano attirare turisti e generare sviluppo, purché siano narrate, rese fruibili, diventino esperienze che emozionano, ho ritenuto giusto tornare e spendermi in prima persona per la mia gente e per il mio territorio». Il 29 gennaio 2019 Viviana ha riunito in un primo think tank dal nome “Sos Centro Storico” categorie di professionisti, artigiani, commercianti, imprenditori, agricoltori, ecc. attorno ad un progetto comune: puntare sulle risorse che Sciacca può offrire ai turisti coinvolgendo tutti i soggetti attivi in una comunità produttiva.

Da un progetto dal basso è nato il Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca a cui hanno aderito centinaia di realtà per donare ai turisti esperienze sensoriali presentando una destinazione turistica. Il Museo, riconosciuto dalla Regione Siciliana, oltre ad essere stato premiato e finanziato, è stato studiato dalle Università. Il progetto del Museo Diffuso rappresenta il più grande laboratorio di ingegneria sociale perché coinvolge un vasto territorio e una popolazione numerosa. Per questo Viviana Rizzuto nei mesi scorsi oltre ad essere stata selezionata come miglior Donna del 2020 è stata premiata tra i “Green Heroes” dall’attore Alessandro Gassmann perché propone un’economia che rifiuta lo spreco, è amica dell’ambiente e produce innovazione, reddito e posti di lavoro. «Per un anno abbiamo lavorato alla rete di competenze del Museo Diffuso per pianificare gli obiettivi, organizzare il territorio, programmare i contenuti, costruire una visione condivisa sfociata in un documento programmatico accettato dall’Amministrazione comunale e dalla Città».


Lo sviluppo del territorio punta sul turismo emozionale, esperenziale, interrelazionale perché il turista potrà imparare a lavorare il corallo, modellare l’argilla, impastare il pane con farine del luogo, preparare le maschere di cartapesta per il carnevale, ecc. Ogni visitatore verrà fornito della “carta d’identità del cittadino temporaneo”, una card che al costo di 12 euro, darà diritto a una serie di vantaggi. «Il Museo Diffuso vuole offrire al viaggiatore e al turista la possibilità di fermarsi, conoscere il territorio, provare nuove esperienze ed essere accolti dagli stessi cittadini che con le loro storie, la maestria degli artigiani e le creatività delle menti rendono l’offerta turistica una preziosa risorsa per il nostro territorio». Un museo alla portata di tutti, in cui le identità di Sciacca sono i tesori, le strade e le piazze diventano spazi espositivi, le botteghe si trasformano nelle teche del museo.

Da qui il nome di Museo Diffuso dei 5 Sensi, dove la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto dei turisti saranno soddisfatti dagli stessi abitanti che, per il bene della città, narreranno la sua identità e le sue bellezze. Così Sciacca inizia a ricevere l’interesse da parte dei maggiori tour operator del turismo e la catena Rocco Forte inserisce le esperienze offerte del Museo nell’offerta internazionale del 2020. Viviana Rizzuto si congeda rivelandoci un suo sogno: «Spero che i miei figli possano vivere in una società giusta, con un buon livello di cultura. Una società che offra ai giovani delle opportunità, poi decideranno cosa fare. Io sono andata via perché non c’era futuro, ma soffrivo perché mi mancava la mia terra, la sicilianità, gli abbracci calorosi. Questo sogno mi dà la forza e la positività ogni giorno».

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