Michela Starita, la mia storia d’amore si chiama Sicilia

Articolo di Titti Metrico    Foto di Claudio Tamburini e Marcello Di Mari

La “Cheffa”, cosi viene chiamata Michela Starita, madre di Glauco e Cleo, è nata a Pescia, nel pistoiese, trentasette anni fa. Diplomatasi alla Scuola Alberghiera “Martini” di Montecatini Terme, ha iniziato come barman, diventando insegnante di scuola alberghiera. Presto si rese conto che la sua strada era il mondo della cucina.
Per qualche anno Michela deve abbandonare la cucina per problemi di salute ma, ripresa la propria vita in mano, insegue il sogno di diventare chef.
Consapevole delle proprie capacità, inizia il suo percorso studiando: dalla panificazione con lievito madre e grani antichi al sushi, dalla cultura orientale alla cucina italiana, sino alle tradizioni culinarie delle terre d’origine dei genitori, per elaborarle e rivisitarle nei suoi piatti. I risultati arrivano subito: nel 2016, consegue la Medaglia di Bronzo ai Campionati Italiani della Cucina a Montichiari; Casta Professional Cooking Equipment di Forlì le fa sviluppare un nuovo macchinario per cucinare, nonché lo studio e la creazione di piatti innovativi.
Le sue esperienze lavorative continuano in diversi ristoranti fino a diventare relatore e docente in corsi di formazione per esperti del settore in Italia e all’Estero, ospite fissa in un programma televisi-vo di cucina su Italia7 e infine “Personal Chef”. Il lavoro di Brand Ambassador con Casta le permette di girare l’Europa e conoscere le cucine del mondo.
La collaborazione con Desinare, la scuola di cucina di Francesco Barthel, la porta a tenere cooking class per italiani e stranieri, eventi privati con menù e soluzioni cucite addosso ai clienti. Un anno dopo riceve le medaglie di bronzo al concorso “Riso in Rosa” per Lady Chef a Riva del Garda e ai Campionati Italiani di Cucina a Rimini.
Grazie alla collaborazione con il mastro gelatiere, Paolo Pomposi, realizza piatti abbinati a gelato gastronomico che vengono proposti in riservate cene gourmet. Tante sono le manifestazioni gastronomiche cui ha partecipato Michela Starita anche fuori dai confini italiani ed è anche Ambasciatrice Doc Italy del Gusto, membro della Federazione Italiana Cuochi, Segretario e Coordinatrice Lady Chef Associazione Cuochi Montecatini Terme – Pistoia. Da poco, la chef è anche entrata a far parte degli Chef Award, altro segnale importante della sua preparazione professionale.


Come definiresti la cucina?
«La cucina è una missione: il ritorno a una cucina fatta in casa, la qualità delle materie prime, la conoscenza dei prodotti, il mangiare sano. Il cibo è una cosa seria! Sono sempre a sperimentare nuovi piatti con materie prime italiane d’eccellenza, a studiare la cucina tradizionale italiana. Il cibo è cultura. Nelle ricette è celato un mondo, le nostre origini e la nostra infanzia raccontate da una pentola che fuma e diffonde un aroma inconfondibile che, chiudendo gli occhi, ci riporta bambini. Tratta il cibo come tratteresti un bimbo e questo ti ripagherà con un intenso scambio di emozioni».

Cos’è per te la Sicilia?
«Un colpo di fulmine del quale non sai darti un perché. Parte della mia famiglia trova qui le sue origini ma quattro anni fa è sbocciato il vero amore. Il mare, la montagna, la pianura, le persone ma soprattutto la cucina! La maggior parte dei miei amici più cari si trova in questa terra meravigliosa abbracciata dal mare. Colleghi che tanto mi hanno dato, al punto da pubblicizzare, io toscana, un “olio siculo”. Scavare nella storia tra tutte le ricette siciliane sembrava un’impresa impossibile, invece è stato tutto molto semplice. L’amore e la passione mi hanno portata qui».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Il mio futuro è viaggiare, respirare gli odori del mondo. Essere ambasciatrice della nostra cultura culinaria. Costruire il mio futuro su prodotti unici provenienti da ogni parte, le diverse culture culinarie fuse in un piatto dalle mille emozioni. Portare il rispetto per le materie prime sulle tavole delle persone, portare a tutti la mia passione… come in una bella storia d’amore».

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