Mario Fiasconaro, la sfida della terza generazione Fiasconaro
Articolo di Titti Metrico Foto di Studio Fotografico Di Stefano
Natale è ormai alle porte. La pandemia probabilmente renderà l’atmosfera della festa un po’ meno magica, ma questo sicuramente non ci impedirà di avere sulla tavola il dolce principe del Natale, il panettone e in particolare il panettone che profuma di Sicilia. Da tre generazioni a Castelbuono, un’incantevole cittadina medievale nel cuore del Parco delle Madonie, la famiglia Fiasconaro produce con sapienza artigianale il famoso dolce. Il capostipite di questa famiglia di pasticceri è stato don Mario, che fondò l’attività nel 1953. Allora, in mancanza dei frigoriferi, per realizzare le sue deliziose granite agli agrumi e alle mandorle, don Mario si recava in groppa al mulo a prendere il ghiaccio nelle “niviere” delle Madonie. La passione per la pasticceria venne tramandata ai figli Fausto, Martino e Nicola. Quest’ultimo, con grande umiltà, tra studio, ricerca e curiosità, ha fatto conoscere l’azienda Fiasconaro in tutto il mondo, permettendole di essere premiata da Intesa San Paolo come “Impresa Vincente 2020”.
Una breve narrazione per introdurre l’ultimo rappresentante della tradizione familiare, Mario, nipote dell’omonimo fondatore dell’attività.
A soli ventotto anni Mario Fiasconaro è già un talento della pasticceria Made in Italy.
Ha ricevuto l’attestato di pasticcere presso la Scuola di cucina di alta formazione CAST Alimenti di Brescia. In seguito ha affinato la sua formazione al La Pergola Rome Cavalieri, l’unico ristorante di Roma con tre stelle Michelin, assumendo il ruolo di addetto alla produzione dei dolci. Si è anche recato negli Stati Uniti per un’importante esperienza formativa al Bruno’s Bakery and Restaurant come Pastry Chef.
Dal 2017 è responsabile, nell’azienda di famiglia, della produzione di dolci tipici da ricorrenza, quali panettoni e colombe pasquali al fianco del padre Nicola, pluripremiato Maestro Pasticcere e Cavaliere del lavoro, dal quale ha ereditato una forte vocazione per la pasticceria tradizionale siciliana, per la costante ricerca delle migliori materie prime sul territorio e per le tecniche di preparazione più innovative.
È apparso anche in programmi televisivi come “Detto Fatto” condotto da Caterina Balivo su RAI2 e “Eat Parade” rubrica del TG2 con Bruno Gambacorta. Nonostante ciò Mario è rimasto un ragazzo umile e educato, quasi un giovane d’altri tempi. Scopriamo qualcosa di più.
Cosa ti appassiona?
«La mia passione più grande sono i dolci ovviamente, il mondo della pasticceria. Mi capita di trovarmi solo in laboratorio, quello è per me un momento in cui provo nuove ricette, sperimento nuove combinazioni e mi cimento nel realizzare dolci che solitamente non faccio, ma che immagino possano soddisfare i palati più esigenti. Nel tempo libero mi piace viaggiare, conoscere nuovi luoghi, scoprire culture e tradizioni».
Che cosa significa per te essere un Fiasconaro?
«Una grande responsabilità! Portare il nome di mio nonno m’inorgoglisce e mi spinge a fare sempre del mio meglio, come persona e come professionista. Lui era un uomo di forte personalità che ha saputo trasmettere ai suoi figli e a noi nipoti valori importanti, sia in ambito lavorativo sia nella vita di tutti i giorni. Il rispetto verso le persone e verso le materie prime, l’onestà e l’umiltà. Tutti principi che l’azienda ha sempre cercato di trasmettere ai propri collaboratori per crescere insieme e perseguire gli stessi obiettivi».
Hai mai pensato di lasciare la Sicilia?
«Andare via dalla Sicilia per un giovane come me che ha voglia di imparare, ha fame di conoscere è di fondamentale importanza. Andare via sì, per poi ritornare con tutto il bagaglio di esperienze e di informazioni che permettono di realizzare ciò in cui più si crede, cercando di adattare il proprio progetto alla realtà in cui si vive. Questo è un consiglio che mi sento di dare ai giovani».
Progetti per il futuro?
«L’azienda Fiasconaro sta investendo in nuovi progetti come il nuovo HUB agroalimentare, che prevede l’ampliamento del sito produttivo e l’incremento di nuove tipologie di prodotti lievitati da forno. Questa nuova avventura mi coinvolge in prima persona per la ricerca e lo sviluppo di prodotti nuovi che speriamo di poter lanciare presto sui mercati italiani e non solo».
Qual è il panettone che più ti rappresenta?
«Il panettone tradizionale è il panettone per antonomasia, il vero gusto della tradizione, il dolce lievitato da ricorrenza riconosciuto nel mondo. La nostra produzione è variegata e siamo alla continua ricerca di nuovi gusti per cercare di soddisfare e conquistare i palati più esigenti, ma non bisogna mai dimenticare il gusto della tradizione, l’originale».
Ecco alcuni dei riconoscimenti ricevuti da Mario:
Nuove Generazioni, la tradizione che si tramanda, VII edizione della Fiera Nazionale del Panettone e del Pandoro 2015 a Roma;
Premio Castelbuono Giovani emergenti 2018;
Giovani di Best in Sicily 2019 a Catania;
Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Cucina 2020 a Stoccarda come Pastry Chef del Culinary Team Palermo.