Il legame profondo fra Occhiolà e le sue Confraternite
Articolo di Angelo Barone, Foto di Foto Astuto
Con l’avvicinarsi della Pasqua si rinnovano i riti della Settimana Santa, fervono i preparativi delle processioni a Grammichele che vedono protagoniste le Confraternite del SS. Sacramento della Chiesa dello Spirito Santo e delle Anime Purganti della Chiesa di San Leonardo già presenti in Occhiolà sin dal ‘600.
Tra tutte le istituzioni e associazioni civiche e religiose le Confraternite sono quelle che più di tutte mantengono e rafforzano il legame tra la nuova città moderna e unica per la sua forma urbanistica e il vecchio borgo medievale di Occhiolà distrutto dal terremoto del 1693.
Ad Occhiolà, come scrive Angelo Amato nella sua “Indagine tra memorie storiche e tradizioni”, le Confraternite erano l’unica forma associativa civile in cui confluivano ricchi e poveri, gentiluomini, nobili, professionisti, artigiani, massari, contadini e manovali. Prevalentemente si prefiggevano lo scopo di solennizzare con la propria partecipazione le pratiche di culto e le processioni religiose, partecipando con stendardi e vessilli e indossando abbigliamenti che facevano sfoggio dei colori loro assegnati dal principe Federico Colonna, il 20 giugno del 1628, con una ordinanza scritta a Militello, nella quale delibera “che i loro confrati tanto nelle processioni, quanto fuori, non portino altri colori che l’infrascritto per noi determinati e assegnati ad ognuna di dette Confraternità: la Confraternità dello Spirito Santo il colore rosso…; la Confraternità di Santa Caterina il colore giallo…; la Confraternità di Santo Leonardo il colore verde…”.
Le tre Confraternite presenti ad Occhiolà operavano seguendo le indicazioni del Concilio di Trento (1545-1563), curavano l’assistenza sociale, si prendevano cura degli ammalati e si facevano carico delle esequie e delle sepolture dei confrati defunti.
Ancora oggi, a Grammichele, sono tanti i confrati, che insieme ai loro attuali governatori Francesco Montalto della Confraternita del SS. Sacramento e Francesco Schiacciante della Confraternita delle Anime Purganti che continuano a mantenere vivo il culto della fede, praticare la solidarietà, rispettare le tradizioni, farsi carico delle esequie dei confrati defunti. Di particolare pregio artistico sono le cappelle presso il cimitero comunale delle due confraternite.
Molto suggestiva è la loro presenza nelle pubbliche funzioni con i loro stendardi costituiti da drappi di seta ricamati ad arabeschi in oro sospesi su una asta lunga tre metri e flessibile, sostenuta da cinghie di cuoio, che con gran peso e fatica, gravano sui fianchi del portastendardo. I confrati vestono un sacco di tela bianco con sopra una mantelletta corta di seta” mozzetta” o il “pettoforte”, ossia, una pettiera di seta con ricamato in oro l’immagine del Santo a cui è intitolata la Confraternita.
Nei giorni di mercoledì e di venerdì santo le confraternite insieme alle autorità civili, religiose e militari guidano le processioni del Cristo alla Colonna e del Cristo Morto lungo un itinerario che attraversa i luoghi simbolo della fede nella Resurrezione, individuati sin dalle origini nella geometria della nuova città. Quest’anno la processione del Cristo alla Colonna si farà la domenica delle Palme.
Tra i simulacri, veneratissimo è il Crocifisso ligneo donato agli occhialesi dal barone Antonio Sinatra nel 1646 e oggi, come allora, custodito nella Chiesa di San Leonardo. Una attenta ricerca del confrate Luigi Gismondo, coadiuvata dal professore Giuseppe Palermo, ha attribuito a Fra Umile la realizzazione della preziosa opera artistica che nell’anno del Giubileo della Misericordia, eccezionalmente, è stato portato in processione con grande partecipazione popolare.
A Grammichele tutte le feste si vivono nello scenario della città perfetta, dove fede, folclore e tradizioni rendono tutto sempre più suggestivo e vi assicuro che ogni occasione è utile per visitarla e apprezzarne la bellezza.