La regina bianca degli iblei: la cipolla di Giarratana
Articolo di Alessia Giaquinta e Foto di Giusy Noto
“La Cipolla, avvocata nostra” scrive il filosofo e drammaturgo Guido Ceronetti, sostenendo che in cucina non possono mai mancare né aglio nè cipolla.
Sebbene l’odore di quest’ultima sia abbastanza deciso e, come si dice in gergo “pesante”, non si può certo negare che questo ortaggio migliora, arricchisce e condisce qualsiasi pietanza.
Ancora meglio se si prende in considerazione non una comune cipolla ma quella di Giarratana (RG).
Conosciutissima non solo per il colore bianco e le dimensioni notevoli ma soprattutto per il sapore dolce e delicato, la cipolla di Giarratana si qualifica tra le eccellenze della nostra terra, un prodotto unico che riesce a maturare soltanto nei terreni calcarei tipici del territorio ibleo.
Si dice che la coltivazione ebbe inizio nei primi del Novecento e che grazie alla Fiera del Bestiame, organizzata ogni 21 Agosto in onore al patrono di Giarratana -San Bartolomeo -, ebbe la sua diffusione entrando nei mercati regionali e poi anche nazionali.
Nel 1978 si decise di valorizzare il bianco e dolce ortaggio attraverso una Sagra che da allora si ripete ogni anno il 14 Agosto a Giarratana con lo scopo di promuovere la vendita del prodotto attraverso la degustazione di piatti tipici a base di cipolla.
A rendere speciale questa tipologia di ortaggio sono le peculiari caratteristiche morfologiche (il colore bianco, la forma ovale schiacciata e il peso che può variare dai 600 gr agli oltre 2 kg) le numerose qualità organolettiche, nutritive e terapeutiche: s’impiega, infatti, anche come disinfettante, antibatterico e antinfiammatorio; il succo è utilizzato inoltre come diuretico: facilita la circolazione sanguigna e apporta benefici all’intero sistema cardio-circolatorio.
La coltivazione si effettua rigorosamente a mano e inizia nel periodo invernale con la concimazione del terreno per mezzo di escrementi bovini; in seguito vengono inserite le piantine che vanno irrigate fino al periodo che precede la raccolta (anche questa eseguita manualmente) nei mesi di Luglio e Agosto.
Prima di espiantarle dal terreno si deve aspettare che la cipolla sia ben asciutta e per questo motivo, qualche giorno prima della raccolta, viene sospesa l’irrigazione. Nell’arco di questo breve periodo, i contadini pregano il buon Dio che non arrivino piogge o temporali estivi capaci di annullare il raccolto.
La resa media in zona supera i 500 quintali per ettaro e costituisce un’importante fonte di guadagno per numerosi nuclei familiari, aziende e, in generale, per la città di Giarratana. La commercializzazione del prodotto si effettua, in primo luogo, nella regione stessa e, negli ultimi anni, anche grazie ai riconoscimenti che questa ha ottenuto, si è diffusa nel mercato nazionale dove è particolarmente apprezzata e conosciuta.
La cipolla di Giarratana, infatti, è stata inserita nell’elenco dei prodotti tipici tradizionali promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed è anche Presidio Slow Food.
Il fatto che è un’ortiva stagionale e dunque non reperibile durante tutto l’anno – ma solo nei mesi estivi – aumenta il suo valore e la garanzia della freschezza del prodotto.
Si può assaporare cruda, bollita, gratinata, ripiena, fritta… Insomma: ce n’è davvero per tutti i gusti!
L’Azienda Fagone è leader nella produzione della “Cipolla di Giarratana” ottenendo la certificazione GLOBAL G.A.P. e ricevendo il premio come migliore azienda conserviera della Sicilia. L’Azienda Fagone, infatti, ha pensato, oltre alla commercializzazione del prodotto, di produrre delle conserve così da permettere a tutti, aldilà dei limiti spaziali e temporali, di poter assaporare la regina bianca degli Iblei: la Cipolla di Giarratana.