I borghi marinari: Pozzillo e Stazzo
di Merelinda Staita, Foto di Giuseppe Barbagallo, Luciano Calabretta, Claudio Longo
La Sicilia possiede territori meravigliosi da esplorare in ogni stagione dell’anno. L’isola è ricca di spiagge stupende, in particolare lungo il litorale della costa orientale sicula si trova la Timpa, stupenda Riserva Naturale Orientata. Un’area naturale protetta, situata nel comune di Acireale, in provincia di Catania. Un promontorio di circa 80 metri di altezza al cui interno sono presenti borghi marinari tra cui Pozzillo e Stazzo. Due luoghi incantevoli e ricchi di paesaggi mozzafiato, dove emerge tutta la sicilianità che caratterizza la costa ionica. Acque limpide e cristalline, tante scogliere, il blu del mare che circonda ogni caletta e sullo sfondo la macchia mediterranea.
Pozzillo
Il borgo è davvero affascinante e sembra disegnato con cura sulla tela da un pittore. Il toponimo proviene dal siciliano “pizziddu”, che vuol dire “piccola punta” o “piccolo capo sul mare”.
Il primo insediamento è avvenuto attorno ad una chiesa del 1500 che poi è stata demolita negli anni Settanta.
Si può ammirare lo splendore di Pozzillo anche passeggiando lungo il porticciolo, mentre il tempo sembra essersi fermato. Inoltre, il piccolo porto peschereccio di Pozzillo si trova distante dalle zone più frequentate dai turisti.
La rivista inglese The Guardian ha annoverato Pozzillo tra le mete più belle della costa acese.
Pozzillo è diventata celebre grazie alla sua sorgente di acqua minerale. La sua fortuna deriva dal possedere un territorio di origine vulcanica e dalla presenza di considerevoli falde acquifere che danno vita a sorgenti termali e minerali. La società Acquapozzillo è stata molto apprezzata dal re Ferdinando I di Bulgaria che ebbe modo di bere l’acqua durante la sua permanenza in Sicilia. Nel 2000 l’azienda passò al settore pubblico e l’acqua, a causa di diverse difficoltà, non venne più messa in commercio. Oggi, lo stabilimento è andato quasi perduto ed è difficile ricominciare a commercializzare l’acqua.
I registi hanno scelto Pozzillo come set cinematografico per i loro film. Basti pensare a “Un bellissimo novembre” di Mauro Bolognini oppure a “La prima notte del Dottor Danieli, industriale, col complesso del… giocattolo” di Giovanni Grimaldi.
La pesca è una risorsa importante e lo dimostrano le sagre del pesce spada e del polpo. Inoltre, il patrimonio gastronomico gode di una specialità da gustare assolutamente: le olive verdi schiacciate e conservate in salamoia, ottime come companatico.
Stazzo
Il borgo marinaro di Stazzo si presenta come un ristoro per il corpo e per l’anima di ogni visitatore. Il toponimo proviene dalla parola latina statio e si riferisce al luogo in cui stazionavano le navi. Bisogna anche evidenziare che nel dialetto siciliano il termine stazzuni si riferisce al forno in cui si cuociono i mattoni. In effetti, vi sono dei forni all’interno del borgo ed è probabile quindi che il nome derivi proprio da questi.
In passato si è pensato che la scogliera di Stazzo fosse identificabile con l’eruzione del 1329, ma in realtà si tratta di lave del’ XI secolo.
Infatti, tra il 1030 e il 1060 prese forma il cono eruttivo conosciuto come Monte Ilice. La lava arrivò dove oggi sorge Stazzo, modellando delle vere sculture rocciose e su queste si sporge il paese con il suo molo.
È stata dimostrata la presenza di un’osteria e di alcune case, a partire dal XVI secolo, ed era denominata Cala dello Stazzo. La struttura attuale del paese risale al XIX secolo.
Il porto è stato denominato U scalu ed è possibile trovare un altro porticciolo detto Unna (per la sua forma a bacino).
Stazzo ha una spiaggia formata da sassi e si trova vicino al molo ed è frequentata da famiglie con bambini.
La costa è abbastanza diversificata grazie alla presenza di calette, baie e scogli a strapiombo su cui vengono costruite in estate alcune piattaforme per i bagnanti.
La parte più scoscesa è la cosiddetta Costa delle Cale che funge da collegamento con il borgo di Pozzillo.
Insomma, Pozzillo e Stazzo meritano di essere valorizzati per la loro bellezza naturale e incontaminata.