La Sicilia si è tinta di rosa con le tre tappe del 101° Giro d’Italia

Articolo di Omar Gelsomino   

Foto di Francesco Bizzini, Milena Ippolito, La Press, Samuel Tasca

Ancora una volta è stato confermato il rapporto d’amore tra il popolo siciliano e il ciclismo, un legame che risale al 1930, con la partecipazione di Fazio e Corrieri, per arrivare ai nostri giorni con Antonio Nibali, fratello di Vincenzo lo “Squalo dello Stretto”, e Salvatore Puccio.

Il Giro d’Italia è tornato di nuovo in Sicilia, sancendo il connubio sport-turismo, grazie all’accordo tra la Regione e RCS Sport – La Gazzetta dello Sport. Il regista dell’operazione è stato l’ex assessore regionale allo Sport e Turismo, oggi deputato e coordinatore delle tre tappe siciliane, Anthony Barbagallo. Tante le novità di questa edizione: le città, israeliane e italiane, che hanno ospitato la manifestazione, hanno illuminato di rosa i monumenti principali, tra cui la Scala Santa Maria del Monte a Caltagirone, il Castello di Rampinzeri a Santa Ninfa e la Fontana del Tritone a Caltanissetta. Per la prima volta il 101° Giro d’Italia il 4 maggio è partito fuori dai confini del Vecchio Continente, con tre tappe sul territorio israeliano: 1ª tappa Jerusalem – Jerusalem vinta da Domoulin; 2ª tappa Haifa – Tel Aviv (Viviani); 3ª tappa Be’er Sheva – Eilat (Viviani), la 4ª tappa, prima italiana, è partita proprio dalla nostra Isola. Da Catania ha toccato Militello e Lentini, attraversato i borghi di Ferla, Palazzolo Acreide, Giarratana, Monterosso Almo, Vizzini e Grammichele con l’arrivo a Caltagirone e il passaggio davanti alla spettacolare scalinata infiorata di Santa Maria del Monte che in occasione del giro ospitava pure un disegno raffigurante una bicicletta. E la città della ceramica ha dimostrato tutto il suo entusiasmo, decine di migliaia di cittadini e turisti in delirio per il grande evento, le vetrine dei negozi, le strade e i balconi addobbati di rosa e di piante rosa, ceramica smaltata di rosa, per l’occasione è stata persino realizzata una bicicletta in ceramica mentre una pigna e un vaso sono stati consegnati al vincitore della tappa Tim Wellens. Un clima di festa che ha stupito anche gli organizzatori del Giro.



«Ospitare il Giro d’Italia – ha dichiarato il sindaco Gino Ioppolo – ci ha regalato una grande emozione ed è stata splendida la risposta da parte dell’intera comunità in termini di partecipazione ed entusiasmo. I riflettori dei media nazionali e internazionali sono stati a lungo puntati sulle bellezze impareggiabili della nostra città. Si tratta di un eccezionale risultato che siamo impegnati a capitalizzare per farne un’occasione duratura di crescita per la nostra comunità».
«Desidero ringraziare Anthony Barbagallo per avere fortemente voluto che Caltagirone fosse tappa d’arrivo del Giro d’Italia e insieme con lui l’Amministrazione comunale, la Regione Sicilia e l’intera città. È stata una festa incredibile – ha commentato l’organizzatore di tappa Fabio Roccuzzo -. Mi auguro che questa giornata storica serva ad acquisire consapevolezza sulle potenzialità di cui disponiamo e mi auguro altresì serva a coltivare il gusto del bello. Spero in futuro possano ripetersi eventi sportivi e culturali simili perché è anche grazie a eventi come questo che è possibile costruire una forte e qualificata promozione turistica in tutto il mondo».


Il giorno seguente la carovana del Giro è partita da Agrigento con il meraviglioso scenario della Valle dei Templi a fare da sfondo per proseguire verso Sciacca, Menfi, Selinunte, la Valle del Belice e arrivare a Santa Ninfa dove ha vinto Enrico Battaglin, una tappa dalla duplice valenza: non solo sportiva ma anche simbolica per ricordare il 50° anniversario del sisma che distrusse la Valle del Belice. Infine l’ultima tappa siciliana è partita da Caltanissetta, passando da Calascibetta, Piazza Armerina e Raddusa, sino all’Osservatorio Astrofisico dell’Etna, in cui Esteban Chaves ha tagliato il traguardo. Un’edizione contraddistinta dall’aspetto turistico perché sono stati interessati i siti UNESCO della Villa Romana del Casale (Piazza Armerina), Selinunte, Agrigento e Palazzolo; la parte barocca con Militello, Caltagirone e Catania, la strada degli scrittori con Vizzini; due tra i borghi più belli d’Italia, Ferla e Monterosso Almo. Un’occasione unica per le opportunità turistiche della Sicilia poiché i “luoghi simbolo” hanno avuto una visibilità mondiale grazie alle oltre 200 televisioni internazionali accreditate che hanno mostrato il patrimonio paesaggistico e architettonico che ovunque ci invidiano.

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