Il Ficodindia, un frutto degno di un giardino del Re!

Articolo di Titti Metrico

Percorrendo le strade dell’entroterra della nostra Isola vediamo uno spettacolo naturale, costituito da grandissime pale che caratterizzano il paesaggio siciliano, con una miriade di frutti colorati. In questo numero, voglio parlarvi dell’Opunzia, cioè il Ficodindia. Ancora oggi nella campagna siciliana questo frutto è utilizzato come alimento prezioso per iniziare la giornata lavorativa. Il Ficodindia ha origini messicane. La storia narra che i nomadi che scendevano dal nord verso il centro della regione erano guidati da una profezia: la loro peregrinazione avrebbe avuto fine quando avessero incontrato un’opunzia che sorgeva dalla fenditura di una roccia con sopra un’aquila che si nutriva di un serpente. Questa scena divenne l’emblema degli stendardi delle armate azteche e oggi è riprodotta nello stemma nazionale messicano. Inizialmente si diffuse nei giardini dell’aristocrazia e negli orti botanici, in seguito fu apprezzata come curiosità botanica e per caratteri decorativi. Nel 1580 Giovan Vettorio Soderini, nel ricordare la provenienza messicana, sottolineava, accomunandola ai pavoni, la meraviglia suscitata dal suo aspetto, e Agostino del Riccio, negli ultimi anni del secolo, la elencava tra le piante degne di essere presenti in un giardino del Re. Anche le emigrazioni delle popolazioni rurali meridionali richiamarono l’interesse dei mercati nazionali ed esteri verso i frutti di Ficodindia, questa nuova richiesta stimolò la costituzione di nuovi impianti nelle zone collinari prossime alle città. Il Ficodindia divenne, da allora, uno dei simboli più noti della Sicilia. Il successo commerciale fu favorito dall’adozione della “scozzolatura”, una tecnica colturale, che consentiva l’ottenimento di frutti a maturazione autunnale di migliore qualità rispetto ai normali frutti e presenti sul mercato in mesi nei quali era ridotta la concorrenza di frutti di altre specie. L’origine della tecnica è particolare e le storie che si riportano sono rappresentative di una cultura tipica dell’arcaico mondo rurale siciliano. Alfonso Spagna nel 1884 scriveva: “È voce generale che un colono di Capaci si rifiutasse di vendere la produzione dei suoi fichi d’India a un conterraneo che vi aspirava e che costui, indignato del diniego, vendicasse il rifiuto con violenza, atterrandogli i frutti in piena fioritura. Questo atto vandalico, produsse effetti contrari alle sinistre intenzioni del malvagio autore. I frutti rinacquero poco dopo, in minor numero ma turgidi e promettenti oltre l’usato e vennero a maturazione con buccia fine e polpa così serrata e consistente da potersi conservare a magazzino per più mesi dell’anno e resistere agli eventi delle lunghe navigazioni”. Il Ficodindia ha un alto valore nutrizionale essendo ricco di minerali, soprattutto calcio, fosforo, vitamina C, antiossidante, il decotto di fiori ha proprietà diuretiche, l’applicazione diretta della polpa delle pale su ferite e piaghe, ulcere, costituisce un ottimo rimedio antiflogistico e cicatrizzante, è un vecchio rimedio della tradizione contadina isolana. I frutti oltre ad essere consumati freschi possono essere utilizzati per la produzione di succhi, liquori, marmellate (detta mostarda), dolcificanti e altro. Tipico siciliano è lo sciroppo, simile come consistenza e gusto allo sciroppo d’acero, utilizzato oltre nei dolci rustici, infuso è un attimo digestivo. Anche i cladodi (le pale), possono essere mangiati freschi, in salamoia, sott’aceto, canditi oppure come foraggio per animali. La diffusione capillare, la storia e l’ampio uso che se ne fa nella cucina siciliana hanno portato il Ficodindia a essere inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali come prodotto tipico siciliano, la cui produzione è principalmente concentrata nelle zone di San Cono, nel Sud-ovest etneo,
a Roccapalumba e Santa Margherita di Belice.
Il Ficodindia di San Cono e quello dell’Etna sono inoltre riconosciuti come prodotti DOP.

guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments