Editoriale n.33
di Emanuele Cocchiaro
Bagnata dal mare e baciata dal sole, terra ospitale dei popoli del mondo, la Sicilia custodisce un’ essenza elegante che da sempre la accompagna. Fimmina è… direbbero gli anziani, perché oltre ad essere terra verace e ammaliatrice, la nostra isola è una nobile signora la cui eleganza lascia sempre tutti senza fiato.
È a lei che abbiamo deciso di dedicare questo numero, alla sua bellezza e alla sua storia, dalla quale abbiamo ereditato i grandi palazzi nobiliari che ancora oggi ci riportano indietro nel tempo: ai balli, agli abiti eleganti e alla fastosità che hanno contraddistinto un’ epoca e i suoi protagonisti. Quello che vi proponiamo, infatti, non è solo un viaggio attraverso la nostra terra, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, un tuffo nella storia intriso di eleganza.
Tra queste pagine varcherete le soglie di Palazzo Biscari a Catania, accompagnati dai suoi protagonisti; entreremo nei saloni di Palazzo Spadaro Libertini a Caltagirone e saliremo la grande scalinata in marmo di Palazzo Cocuzza a Monterosso Almo.
Preparatevi, mi raccomando, perché ritorneremo al 31 maggio del 1890 per assistere alla prima rappresentazione del Teatro Massimo Bellini di Catania, per poi viaggiare fino a Palermo richiamati dalle sinfonie del Teatro Massimo di Palermo, esempi illustri di magnificenza architettonica riconosciuti in tutto il mondo.
E non dimenticate gli abiti! Quegli stessi abiti che hanno incantato il mondo grazie alle immagini del film “Il Gattopardo” e che oggi vengono custoditi nel Castello di Donnafugata all’interno del Museo del Costume. Ma l’eleganza ci appartiene e viaggia con noi attraverso i secoli, manifestandosi tutt’oggi nelle creazioni della stilista Maria Giovanna Costa, o nei gioielli di corallo realizzati dagli artigiani di Sciacca.
Insomma, tra le pagine di questo numero non troverete altro che MERAVIGGHIA: autentica, superba, nobile e dirompente. Una bellezza che appartiene a questa terra e al suo popolo, un’eredità che ognuno di noi dovrebbe custodire gelosamente e della quale non dovremmo mai perdere la consapevolezza.
Buon viaggio nel tempo a tutti voi, cari lettori.
L’editore
Emanuele Cocchiaro