Dario Di Liberto, una Pasqua che profuma di primavera
Articolo di Alessandra Alderisi, Foto di Samuel Tasca
Lui è un giovane chef emergente, la cui carriera, iniziata a soli 14 anni con gli stage durante le vacanze estive, è costellata da esperienze importanti che lo hanno portato lontano dalla Sicilia ma che non sono mai riuscite a spegnere il desiderio di tornare a casa. Così, dopo l’esperienza al “Four Season” di Milano tra le file della brigata dello chef Sergio Mei, Dario Di Liberto, originario di Caltagirone, approda a Marina di Ragusa con il suo ristorante “Tocco”, un nome che è un omaggio a uno dei giochi che faceva da bambino e che rispecchia nella sua semplicità e immediatezza la visione di una cucina che segue delle regole ben precise ma che lascia al tempo stesso spazio a quella creatività che non la rende mai ripetitiva. Nel 2010 lo chef, insieme alla compagna Gloria, si trasferisce in città portando “Tocco” all’interno dell’Hotel Montreal. Dallo scorso ottobre Dario Di Liberto ha accolto all’interno del suo percorso professionale una nuova avventura siglando una partnership con “Poggio del Sole Resort” che propone un ristorante gourmet, un ristorante informale con pizzeria, un lounge bar, due sale per banqueting, meeting ed eventi. Allo chef non resta quindi che dare il suo personalissimo “tocco” alla ristorazione della struttura ricettiva ragusana. Qui siamo andati a trovarlo per scoprire quali ricette proporrà in vista della Pasqua. Appena entrati in cucina siamo rimasti stupiti e affascinati dalla composizione dei piatti, frutto di una ricerca costante che esalta non solo l’equilibrio tra i sapori ma anche quello cromatico.
Dario, quali piatti del tuo menù non possono mancare a tavola per Pasqua?
«Sicuramente l’agnello. Il piatto che vi ho appena cucinato non ha ancora un nome ma lo definirei come un “Agnello in campagna” perché è accompagnato da verdure di campo: bietole, asparagi, favette e piselli. La loro dolcezza contrasta armonicamente con le fave di cacao che donano alla ricetta una nota tostata. A completare il piatto si aggiungono la morbidezza della ricotta ovina, il gusto deciso del Piancentino ennese e gli immancabili odori delle erbe aromatiche. E dato che la Pasqua profuma di primavera, una ricetta a cui sono molto legato e che mi piace riproporre è il “Carciofo porchettato”, un concentrato di ingredienti di stagione, pensato per portare in tavola tutto il calore e il buon umore della convivialità. È farcito con patate agli aromi, pancetta tagliata a coltello e provola ragusana. Lo servo su una base di crema ai topinambur e lo completo con la misticanza e dei listelli di tartufo nero. Naturalmente non possiamo di certo farci mancare le uova pasquali. Per gli amanti del cioccolato abbiamo pensato a due versioni, una con mandorle e pistacchio, l’altra con i frutti rossi, per chi preferisce, invece, i sapori più freschi e fruttati ne abbiamo studiata una in cui la mousse al limone incontra la purea di mango».
Quali sono i tuoi progetti per la ristorazione all’interno del “Poggio del Sole Resort”?
«Seguirò sia il ristorante gourmet, punta di diamante della struttura, dove porterò la mia cucina, sia l’osteria dove proporrò invece piatti più semplici legati alle ricette del territorio. Inoltre, gestirò anche il comparto pizzeria in cui mi divertirò a creare pizze particolari rivisitando piatti tradizionali, come le “sarde a beccafico”, e inserendo prodotti locali di alta qualità come la mozzarella di bufala e il tartufo di Palazzolo. Tutte le ricette seguiranno la stagionalità degli ingredienti iblei. Con grande cura studierò i menù ideali per i banqueting e per ogni tipo di evento che la struttura ospiterà. Il progetto legato al lounge bar è ancora in divenire. Mi piacerebbe poter realizzare una “taperia” siciliana, ma non escludo di rivisitare in chiave nostrana il sushi».