Maria Gabriella Capizzi

Nuovo capitolo nella storia del Museo Archimede e Leonardo di Siracusa – Avviata collaborazione con ArtesMechanicae

Un nuovo capitolo nell’ormai lunga storia del museo Archimede e Leonardo di Siracusa. La struttura che si trova nell’ex convento del Ritiro di via Mirabella, nel cuore di Ortigia, si arricchisce infatti della collaborazione con ArtesMechanicae, prestigioso gruppo di ricerca impegnato nello studio della storia della scienza e della tecnologia, caratterizzato da un approccio interdisciplinare che integra i metodi storiografici tradizionali con strumenti di analisi, classificazione e visualizzazione mutuati dall’ingegneria e dall’informatica.

Un variegato ensemble internazionale di studiosi e professionisti è l’anima di questo gruppo, fondato da Andrea Bernardoni, docente di Storia della Scienza all’Università dell’Aquila, autore di numerose pubblicazioni e ricercatore dell’Istituto di Storia della Scienza (Museo Galileo) di Firenze e Alexander Neuwahl, importante figura nel campo della progettazione e della comunicazione, collaboratore storico del Museo Leonardiano di Vinci e attivo promotore dell’utilizzo delle tecniche di ricostruzione tridimensionale come strumento di ricerca storico-scientifica.

Da oggi il museo Archimede e Leonardo di Siracusa si avvale dunque della loro autorevole consulenza tecnico-scientifica, volta ad ampliare l’offerta didattico-culturale della struttura. Non solo. Andrea Bernardoni e Alexander Neuwahl, con il loro ampio bagaglio culturale, entrano a far parte del comitato scientifico del museo Archimede e Leonardo di Siracusa, che continua così ad arricchirsi di specialisti di discipline diverse.

Spiega il prof. Alexander Neuwhal: «Nello sviluppo delle nostre idee ci troviamo molto spesso di fronte a stereotipi con i quali è faticoso e difficile confrontarsi. In merito a Leonardo in particolare cerchiamo sempre di ricondurre la narrazione a una ricostruzione del contesto storico nel quale egli visse, che fu d’ispirazione per lui come per tanti altri suoi “colleghi” contemporanei: nel far questo, individuare le radici dei saperi ai quali anche lui attinse è molto importante. È dunque questo il motivo per cui un museo dedicato al rapporto tra Leonardo e uno dei più importanti scienziati del passato è dal nostro punto di vista un terreno fertile sul quale impiantare esattamente il tipo di narrazione al quale sempre tendiamo. Riconnettere Leonardo a una delle radici dei saperi ai quali si ispirò è una parte importante del processo di ricostruzione di una figura di Leonardo più storica e meno “mitologica”».

Aggiunge il prof. Andrea Bernardoni: «A partire dal mese di settembre 2022, il gruppo ArtesMechanicae ha iniziato un’attività di consulenza scientifica a favore del Museo Archimede e Leonardo – Siracusa nel quadro di un accordo di partnership che ha lo scopo di ampliare l’offerta formativa e culturale del museo. La collaborazione prevede che, a partire da questa prima fase, seguiranno ulteriori sviluppi, programmati già per la seconda metà del 2023 e per gli anni successivi. Già con questi primi passi il Museo Archimede e Leonardo da Vinci, le cui attività sono pianificate e coordinate dalla direttrice Maria Gabriella Capizzi, sta dunque mostrando grande determinazione e impegno nel volersi strutturare come proposta di qualità e in continua crescita, che possa rappresentare un potenziale culturale e turistico per l’intera città di Siracusa».

Maria Gabriella Capizzi

Soddisfatta di questa nuova collaborazione, Maria Gabriella Capizzi, fondatrice del museo Archimede e Leonardo di Siracusa, la quale spiega: «Proseguono l’impegno e la volontà di offrire a residenti e turisti di ogni età un’offerta sempre più ampia e soprattutto di qualità. Ciò non solo per accrescere l’appeal turistico di Siracusa ma anche per rendere omaggio a due grandi geni come Leonardo e Archimede che, in particolar modo, merita di essere ricordato e celebrato nella propria città».

federica marchionni

Sicily Business Forum – Una tavola rotonda sul rilancio del Mezzogiorno d’Italia

Si sta svolgendo il più grande evento di business per il Sud Italia: il “Sicily Business Forum”.

A partire dalle ore 9 la sala del FourPoints by Sheraton di Aci Castello (Catania) si animerà circa 500 partecipanti fra imprenditori, istituzioni, professionisti, addetti stampa, sponsor e partner. A questi si aggiungeranno circa 250 partecipanti collegati in diretta streaming. Il Sicily Business Forum è organizzato da Plurimpresa in collaborazione con Performance Strategies. 

arrigo sacchi

4 relatori d’eccellenza: Arrigo Sacchi, Federica Marchionni, Paolo Nespoli, Leopoldo Gasbarro.  Alle ore 10.00, Arrigo Sacchi darà il via ai lavori con un focus sul tema delle risorse umane, con particolare attenzione alla leadership attraverso le sue “5 regole d’oro” per potenziare la gestione del team. 

Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia, dopo un approfondimento sul contesto economico nazionale ed un confronto con Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, coinvolgerà imprenditori, economisti ed istituzioni moderando la tavola rotonda “Sicily Business Focus” su alcuni temi che contraddistinguono il periodo storico e socio-culturale ed economico. Gli argomenti trattati nei due panel saranno: PNRR, Geopolitica, Investimenti e Sviluppo, Strategia e Visione aziendale, Sistema Italia-Sistema Sicilia, Inflazione, Energia ed Approvvigionamenti, Sostenibilità, Valore sociale e valore aziendale, Demografia, Impatto economico e sociale nel post-covid.  Temi che saranno discussi durante la tavola rotonda da: Nino Galloni – economista, già direttore generale del ministero dell’Economia e del Lavoro, Giuseppe Notarnicola – presidente ST Microelectronics Italia, Luca Busi – amministratore delegato Sibeg srl (The Coca-Cola Company Sicilia), Giulio Siniscalco – direttore commerciale Edenred Italia, Giulia Baccarin – Ceo di MIPU Predictive Hub Società Benefit, Maurizio Leo – Viceministro al ministero dell’Economia e delle Finanze, Gaetano Galvagno Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Eliano Russo – Ceo3Sun GigaFactory Enel Green Power, Giovanni Pomella – direttore generale Lactalis Italia, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del Consiglio generale della Fondazione UniVerde, docente di Turismo e sostenibilità presso l’Università di Milano-Bicocca e l’Università Tor Vergata di Roma, Federico Iadicicco, presidente nazionale ANPIT (Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario), Renato Martire, vicepresidente ST Microelectronics Italia. Inoltre, in sala saranno presenti autorità del mondo istituzionale e imprenditoriale. Ecco alcuni nomi: Federico Pedini Amati, Segretario di Stato per il turismo della Repubblica di San Marino, Sandro Pappalardo, Consigliere di Amministrazione ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo (Ente vigilato dal Ministero del Turismo), Vittoria Vineis – Project Manager Yunus Social Business Centre Italia, Roberto Cellini – Direttore Dipartimento Economia e Impresa dell’Università di Catania, Giovanni Burtone – componente della commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno mafia e corruzione in Sicilia e Commissione VI Salute, Servizi Sociali e Sanitari della Regione siciliana, José Marano – deputato regionale, vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità e componente della commissione Antimafia.

federica marchionni

 Subito dopo, salirà sul palco Federica Marchionni, top manager in Ferrari, Samsung, Philips, già presidente di Dolce&Gabbana USA, illustrerà alla platea come costruire un nuovo livello di sostenibilità d’impresa, solleciterà spunti di flessione su come reinventare e reinventarsi per superare le crisi: dagli inflection point alla pandemia. A far spingere lo sguardo dei partecipanti oltre i confini ci penserà l’attesissimo Paolo Nespoli, fra più famosi astronauti al mondo, che dopo un viaggio nel suo percorso fatto di resilienza, sacrifici e successi, incanterà la sala con le immagini dallo spazio, capaci di guidarci verso un cambio di prospettiva per una visione a lungo raggio.

attilio parisi

Attilio Parisi, Ceo & Founder di Plurimpresa esprime soddisfazione per la copiosa adesione di imprenditori e professionisti del territorio. Ad oggi rimangono solo pochi posti disponibili in sala ma sarà possibile partecipare tramite la diretta streaming. “Questo risultato è stato possibile grazie alle diverse aziende che hanno partecipato come partner: gli operatori media, le associazioni di categoria, i fornitori, l’ospitalità alberghiera, ed partner tecnici, collaborando con grande entusiasmo alla realizzazione dell’evento nonché le aziende che con la loro sponsorship hanno voluto affiancare il loro brand all’evento: ST Microelectronics, 3 Sun – Enel Green Power, Edenred, Eagleburgmann Italia, Sicilsaldo, Reiwa Engine, Lactalis Italia, Golden Group, Affissione.Com, Moak, Oranfresh, Tre Marie, Sammontana, Sibeg Srl (The Coca Cola Company Sicilia), Pastificio Sorelle Salerno, Bar Ottagono, Acqua Vera, Azienda  vinicola Casa Grazia, Marullo, Mulinello, Freddoneve, Centro Porsche Catania, Isola Bella Gioielli, Trilogy, Tecnologia&Sicurezza, Centro Studi Area Sud, Bacco, Pianeta Vacanze Consulting, Fourpoints By Sheraton, Publipiù, Saitta Pubblicità, Eurema, ANPIT, Confcommercio Catania, AIDP Sicilia, AIDP Calabria, Federmanager Sicilia Orientale, Federmanager Calabria, Cida Calabria, Cdo Sicilia, Federagenti Cisal”.

sicilia delle donne e italia delle donne

Da “La Sicilia e la Calabria delle donne” a “L’Italia delle donne”. Una storia da leggere

Parte dal Sud “l’onda anomala” del Festival L’ITALIA DELLE DONNE. UNA STORIA DA LEGGERE. Un grande progetto basato sul volontariato che coinvolge dal basso tutto lo stivale nella individuazione di percorsi
di viaggio diversi, nella narrazione dell’altra metà della Storia, dell’identità plurale del Paese,
cancellando l’assenza, colmando le lacune di un ingiusto “vuoto di memoria”, tentando il recupero non
solo di nomi, ma di personalità versatili.

Anche quest’anno, su invito dell’ On. Federico Mollicone, Fondatore ICAS e Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, il festival sarà presentato in conferenza stampa il 7 Marzo alla Camera dei Deputati.

Il Festival, felicemente giunto quest’anno alla sua III edizione, ha già una sua storia, fatta con passione e
fatica da un piccolo manipolo di donne guidate dalle direttrici artistiche Fulvia Toscano, anima del
festival NaxosLegge, e Marinella Fiume, curatrice del Dizionario “Siciliane”, e formato dalle instancabili
Mariada Pansera e Sakiko Chemi.

Nato nella prima edizione come “La Sicilia delle donne”, si arricchisce nella seconda edizione con “La Calabria delle donne” attraverso l’entusiasta ingresso di Mariangela Preta e delle sue collaboratrici. Protagonista il multiforme ingegno declinato dalle donne in molteplici settori, in una pluralità di prospettive e di competenze: dall’Arte alla Matematica dalla Letteratura all’Astronomia all’Arte di governo al Giornalismo alla Filosofia…, talora un vero e proprio primato misconosciuto o obliato.

L’intento è quello di sottrarre all’invisibilità le donne siciliane e calabresi perché, dalla storia antica ai nostri giorni, dal Medioevo al Novecento, essa è stata causa dell’assenza o della scarsa presenza delle donne nei libri di storia, nella toponomastica delle città, nelle assemblee rappresentative e nei massimi livelli decisionali.

L’obiettivo generale è quello di marcare della loro presenza i territori di appartenenza per rendere significante il manifestarsi delle loro soggettività all’interno di differenti contesti geografici e in tutti gli ambiti dell’espressività e i settori dell’arte, del pensiero, della scienza.

Una molteplicità di voci, di sguardi, di immaginari diversissimi, che però formano le trame di un tessuto attraverso cui leggere i nostri territori, narrando simbolicamente di queste donne le “storie”, le “imprese”, l’impegno, i percorsi, i risultati raggiunti nei vari campi, in una parola il genio.

E così, dopo la I edizione dedicata alle DONNE IN SCENA che ha visto percorrere i territori
sulle orme delle tante donne che hanno dominato la scena: danzatrici, coreografe, attrici, concertiste,
cantanti, musiciste, costumiste, registe, la II fortunata edizione DONNE DI CARTA è andata alla
ri/scoperta di scrittrici spesso ingiustamente dimenticate. La III edizione in corso, che avrà luogo come per il passato nel fatidico mese di Marzo, affronta il tema “Donne tra Politica e Istituzioni”, dalla storia
antica ai nostri giorni, con la sola consueta limitazione che le figure siano donne non più viventi.

Ma la svolta avviene con l’attenzione prestata al progetto dal Centro per il libro e la lettura del Ministero
della Cultura, diretto da Angelo Piero Cappello, che apre alla libera adesione al progetto dei 718 Comuni
qualificati “Città che legge” e consente al festival di diventare L’ITALIA DELLE DONNE.

In Sicilia hanno aderito 57 realtà per raccontare 65 donne, in Calabria 33 adesioni e 47 donne da raccontare.

Nel corso della conferenza stampa saranno anche annunciati nuovi progetti di valenza internazionale, realizzati
sempre in sinergia con Il Centro per il libro e la lettura.
Il “viaggio di un altro genere” partito dai Comuni siciliani, varcato lo Stretto con quelli calabresi,
interessa ora anche altre Regioni d’Italia: Basilicata. Puglia, Lazio, Toscana, Sardegna, Piemonte e
Veneto. L’Italia dei Comuni è Donna e guarda all’Europa e non solo.

Valorizzazione Carnevale Storico Melillese

Lo storico Carnevale di Melilli, giunto alla sua 63ma edizione, ambisce adesso al suo inserimento nella “Rete dei Carnevali Storici d’Italia”. L’inserimento nella prestigiosa Rete sarà propedeutico alla Candidatura Unesco per tutti i Carnevali Storici aderenti. Oltre a Melilli, hanno aderito Avola, Acireale, Cento, Foiano, San Giovanni in Persiceto, Sciacca, Putignano, Tempio Pausania e Fano che ne è il promotore.
Il prossimo step sarà il riconoscimento del Ministero della Cultura e l’aggiornamento nelle schede del Registro delle Eredità Immateriali Siciliane (REIS), valorizzando gli aspetti antropologici, sociali e artigianali espressi dalla cittadinanza mobilitata per l’organizzazione del Carnevale la cui lunga tradizione è sedimentata nella “Terrazza degli Iblei”.

Per realizzare questa procedura il Comune di Melilli si è affidato alla Cooperativa “Badia Lost & Found” che ha già realizzato con successo il riconoscimento da parte del Ministero per la manifestazione religiosa e popolare de “I Nuri” di Lentini e ne sta curando l’inserimento nel REIS.

Il Carnevale melillese è tra i più antichi del sudest siciliano. Origina ufficialmente nel 1958 (anche se alcune fonti storiche hanno rimandi a partire dall’Unità d’Italia), con sfilate di ingegnosi carri allegorici in carta pesta, maschere, musica e centinaia di bambini partecipi sin dai primi momenti organizzativi; da quest’anno, edizione 2023, la cooperativa Badia Lost & Found ha battezzato lo storico carnevale di Melilli come ” il più stretto d’Italia“, proprio per la particolarità di attraversare con i carri allegorici le strette vie cittadine, a volte strette fino a 2.49 metri. I maestri carristi negli anni hanno perfezionato la loro tecnica, fino ad ottenere carri sempre più stretti ma capaci di aprirsi durante le esibizioni nelle due piazze del percorso in maniera sorprendente, ottenendo una larghezza di circa 10 metri e un’altezza di circa 15 metri.

Ad aprire le danze, come di consueto, è Re Carnevale a cui ogni anno vengono consegnate le chiavi della Città e che nella giornata di Giovedì Grasso sfila lungo le strade del centro.
Anche l’edizione di quest’anno mobiliterà giovani, bambini, artigiani e “comitive” dando vita a quell’incantevole intreccio di storia, sapienza artigianale e, inevitabilmente, di divertimento, che unisce ogni anno tutta la comunità.

Per raccontare cosa rappresenti il Carnevale per la comunità di Melilli si potrebbero passare in rassegna innumerevoli immagini di repertorio, storie, racconti, ma difficilmente queste esprimerebbero la vera natura della Festa che ha inizio sin dal termine dei Festeggiamenti per l’ottavario del Santo Patrono San Sebastiano, il 27 Gennaio.


La cura e l’attenzione al dettaglio già nelle fasi preparatorie della Festa blindano tutta la città e la trasformano in un vero contenitore creativo.
Ciascuno sacrifica parte del proprio tempo, delle proprie passioni e del proprio lavoro per dar vita a qualcosa che deve lasciare, di anno in anno, una traccia sempre più alta ai posteriori.

a sicula 500

Andrea Strazzeri e la sua 500 sicula

di Samuel Tasca   Foto di Andrea Strazzeri

Cosa serve per trasformare un carretto siciliano in una Fiat 500 instagrammabile? La risposta è molto semplice: basta un sognatore innamorato della propria terra. È proprio questo il caso di Andrea Strazzeri, originario di Taormina, che ha dato vita al progetto di ‘A Sicula 500 Taormina mescolando insieme la sua formazione nel settore della meccanica, le esperienze pregresse nel settore turistico e l’amore per la propria terra. Tradizione e innovazione si fondono nelle sue 500 abbellite nella carrozzeria con i motivi decorativi tipici dei carretti siciliani

a sicula 500

Da dove nasce l’idea?

«In realtà, da quattro chiacchiere in famiglia, proprio per il forte attaccamento alle radici e al folklore che da sempre si respira in casa nostra. Volevamo regalare ai turisti un ricordo di quella Sicilia autentica tramandata dai nostri nonni, mescolando la tradizione a degli elementi innovativi».

Come avviene il processo di decorazione delle vetture?
«Prendiamo ispirazione dai classici motivi decorativi dei carretti, anche grazie all’aiuto di collaboratori taorminesi che ci hanno donato alcune grafiche che loro stessi utilizzano per decorare le cassette di legno. Poi facciamo realizzare i nostri disegni in digitale per essere applicati sulle auto».

Quante vetture avete realizzato fino ad oggi e che storie raccontano?

«Volevamo raccontare la Sicilia tramite le nostre auto di valore storico unendo arte, cultura e bellezza. Ognuna delle nostre 500 è targata con sigle di province differenti ed è caratterizzata da un colore diverso. Ogni vettura racconta miti e leggende che fanno parte del nostro patrimonio culturale. La prima, legata al territorio catanese, narra un passaggio tratto dall’“Odissea”: l’incontro tra Ulisse e il temibile ciclope Polifemo. Da qui il nome Odissea. La seconda macchina targata PA (Palermo) di colore blu come il mare è legata alla leggenda di Colapesce. La chiamiamo, infatti, Cola ed è l’unico maschietto della nostra famiglia. L’ultima arrivata in casa, targata ME (Messina) di colore bianca come la spuma racconterà una leggenda legata al territorio di Acireale: la storia d’amore travagliata tra Galatea e Aci».

a sicula 500

Cosa affascina tanto i visitatori che scelgono di farsi fotografare sulle vostre auto?

«Quando un turista sceglie di farsi immortalare con le nostre 500 è come se volesse tornare indietro nel tempo, a quegli anni che hanno creato un ricordo indelebile nell’immaginario collettivo italiano, oltre che siciliano. Noi amiamo il ricordo di quell’Italia, di quella Taormina che è stata una delle protagoniste indiscusse di quell’epoca e che, ancora oggi, mantiene il suo fascino».

La tutela dell’ambiente fa parte del vostro progetto, in che modo?

«Il 2023 sarà il terzo anno in cui effettueremo delle donazioni a Lifegate per il progetto IMPATTOZERO. Il loro impegno è quello di compensare le emissioni di CO2 prodotte dalle vetture a benzina, piantando ogni anno alberi nelle zone in cui il disboscamento è un problema serio e reale. Credo che ogni azienda possa fare la differenza per tutelare l’ambiente che ci circonda. Noi abbiamo un punto di forza straordinario che è il nostro paesaggio, grazie al quale possiamo lavorare e operare al meglio. Tutelarlo non è solo un privilegio, ma anche un dovere».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Il nostro è un progetto che ogni giorno, insieme a grandi soddisfazioni, ci fornisce sempre nuove idee. Sicuramente tra i progetti più grandi e ambiziosi che vorremmo portare a termine c’è quello di ampliare il parco auto per coprire un’area più ampia del territorio siciliano. Inoltre, ci piacerebbe affermare la nostra realtà nel settore del wedding e, perché no, diventare un simbolo di Taormina nel mondo».

la famiglia convegno vizzini

La famiglia e la sua evoluzione al centro di un convegno a Vizzini

Si terrà il 28 dicembre 2022 presso la parrocchia S. Agata V.M. di Vizzini, alle ore 18.00, l’importante convegno dal titolo: “La Famiglia alla ricerca di un nuovo Umanesimo: nuove sfide educative nell’era del Metaverso”. 

Il convegno, sarà moderato dalla prof.ssa Merelinda Staita – Docente di Lettere e Segretaria del Consiglio Pastorale della Parrocchia S. Agata V.M., e vedrà la partecipazione di illustri relatori come: Don Salvatore De Pasquale – Vicario Generale della Diocesi di Caltagirone; il Prof. Francesco Pira – Docente di Sociologia, Delegato del Rettore alla Comunicazione e Direttore del Master in Esperto della Comunicazione Digitale Università di Messina; il Prof. Pietro Salvatore Reina – Docente di Religione e Membro del Direttivo della Società “Dante Alighieri” Comitato di Bolzano; Don Antonio Carcanella – Referente della Diocesi di Caltagirone per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili; i coniugi Enzo e Maria Fortuna Ruggieri – Direttori dell’Ufficio Diocesano Famiglia e Vita di Caltagirone. 

Il sacerdote della parrocchia S. Agata V.M., Don Antonino Maugeri, che ha fortemente voluto questo momento di crescita etica, sociale e morale, ha dichiarato: “Questo convegno nasce dalla volontà di dar vita ad un’alleanza che coinvolga tutti gli attori della società come: la famiglia, la parrocchia, la scuola, l’università e le associazioni. Oggi, serve l’impegno di tutti per comprendere le nuove emergenze educative ed io sono felicissimo di accogliere i relatori che hanno accettato il mio invito”.

Un’occasione unica per la parrocchia e per la città di Vizzini. 

 

Filale Restart i dodici finalisti e i giurati

Alla finale di Restart premiate le idee imprenditoriali di successo siciliane.

di Samuel Tasca

Si è tenuta mercoledì 7 dicembre presso la sede centrale della Banca Sicana a Caltanissetta l’evento finale di Restart, la business plan competition promossa dalla Federazione Siciliana BCC, grazie al supporto di Fondosviluppo e alla collaborazione di Confcooperative Sicilia ed Elabora Sicilia, dedicata a chi vuole migliorare la propria terra facendo impresa.

Filale Restart nella Sede Centrale della Banca Sicana

A competere per i premi finali in denaro dodici finalisti qualificati attraverso un intenso processo di selezione svoltosi negli scorsi mesi. A parlarcene è Mirko Viola della società di servizi di Confcooperative Sicilia: «I candidati sono stati tantissimi, ben oltre le nostre aspettative. La call aperta lo scorso luglio è andata avanti sino ad ottobre e ci ha consentito di girare la Sicilia in lungo e largo con degli incontri itineranti che ci hanno portato a stretto contatto con i luoghi in cui le persone si incontrano sia per fare innovazione che per fare impresa. Questa prima fase ha permesso ai promotori della Competition di fare una selezione per la fase finale molto ardua poiché tutti i progetti erano oggettivamente interessanti e di elevata qualità».

Dodici i progetti imprenditoriali finalisti che sono giunti a Caltanissetta per confrontarsi con la giuria e competere per i premi messi in palio. Cinque minuti di presentazione più due di domande da parte dei giurati, il tutto scandito da un timer che non ammetteva ritardi. Ad avere l’arduo compito di valutare ogni progetto una giuria composta da Graziano Cipollina, esponente dei Giovani Soci di Banca Sicana, in rappresentanza di Giuseppe Di Forti, Presidente della Banca Sicana; Cesare Arangio, Vice Presidente di Confcoperative Sicilia, e Marta Dolfini, giunta da Roma in rappresentanza di Fondosviluppo, il fondo mutualistico di Confcooperative.

Filale Restart i dodici finalisti e i giurati

È proprio dalle sue parole che possiamo farci un’idea dell’intenso lavoro svolto dai giurati durante la fase di valutazione, seguita agli interventi dei dodici candidati: «È stata sicuramente una scelta piuttosto difficile: innovatività, impatto sociale e qualità del progetto sono stati i tre criteri che ci hanno guidato nella decisione. Tutte le realtà sono state all’altezza di questa finale. La cosa bella, secondo me, è che sono stati rappresentati molti settori, anche molto distanti tra loro. Tra questi, poi, la valorizzazione del territorio si è rivelata la parte vincente perché sicuramente ha dato vita a progetti che investono sulle risorse siciliane».

A trionfare, aggiudicandosi i premi in denaro e quelli sotto forma di servizi di accompagnamento, consulenza e formazione sono stati i progetti Frida, sesto classificato; Educolab, quinto classificato; Kimia, quarto classificato; Agromini, terzo classificato, VerdeBasico, giunto secondo; e Beehive come primo sul podio.

«È una vittoria che ci gratifica molto – dichiara Sergio Nunzio Parisi, tra i fondatori di Beehive, cooperativa sociale di Trapani che ha dato vita ad uno spazio di coworking all’interno del quale possono lavorare diversi smart worker che hanno avuto la possibilità di ritornare al Sud.Mi piacerebbe che eventi come questo accadano più spesso perché permettono a giovani imprenditori siciliani di incontrarsi, confrontarsi e imparare. Le idee sono tutte valide, chi vince è solo un dettaglio alla fine, quello che realmente conta è il confronto perché una cosa che sicuramente ci manca in Sicilia è fare network».

I vincitori di Restart BeeHive

I vincitori di Restart BeeHive

E il confronto creato durante l’evento, grazie alla moderazione di Mirko Viola, è stato certamente uno dei valori aggiunti di questa manifestazione, mettendo in contatto imprenditori differenti che condividono la passione per i loro sogni imprenditoriali. Sogni che hanno scelto di portare avanti in questa terra che sempre più si sta riscoprendo come culla di talenti che scelgono di restare e di scommettersi.

Ed è proprio per offrire maggiori opportunità a questi talenti che si propongono eventi come Restart, il quale, come ci spiegano Mirko Viola e Luciano Ventura (Segretario Generale di Confcooperative Sicilia), «nasce dalla considerazione che ci sono tantissimi finanziamenti, contributi ed opportunità per chi sceglie di fare impresa, ma ancora poche persone che riescono ad ottenerli. Questa iniziativa, infatti, rappresenta un segnale per mostrare che il sistema di Confcooperative è presente e vicino a chi vuole fare impresa creando valore qui in Sicilia. La finale di Restart, infatti, non è da considerarsi come l’evento conclusivo di un percorso, ma come una tappa. Oltre ai premiati, appunto, tutti i partecipanti potranno essere seguiti e sostenuti attraverso i servizi di formazione, consulenza e accompagnamento su misura, al fine di trasformare la loro idea in realtà imprenditoriale».

Parole, queste, che prospettano un futuro positivo per lo scenario imprenditoriale siciliano. Non è un caso, infatti, che i progetti finalisti provenissero dalla maggior parte dei territori siciliani, dimostrando una voglia diffusa di mettersi in gioco e di valorizzare, oltre al proprio talento, anche la propria terra.

Badia Lost and Found: il fenomeno di rigenerazione urbana di Lentini

di Samuel Tasca 

Lentini, comune dell’entroterra siciliano che possiede una storia ultracentenaria, da qualche tempo ha attirato i riflettori su di sé per le iniziative artistiche e culturali che hanno avuto luogo nel suo territorio, e nello specifico nello storico quartiere Badia.
È proprio da questo quartiere che si è accesa la scintilla di Badia Lost & Found, un gruppo di giovani lentinesi che, in collaborazione con gli abitanti del quartiere, ha dedicato il proprio tempo e la propria preparazione alla rigenerazione urbana creando un processo virtuoso che ha dato il via a numerose iniziative che oggi hanno varcato i limiti della città (e anche quelli dello Stretto) ricevendo il plauso ufficiale di diversi enti e fondazioni tra i quali, l’Anci, il Ministero della Cultura, la Fondazione Fitzcarraldo, Inward, Le Vie dei Tesori, CoopCulture, divenendo un esempio da studiare, imitare e replicare.

Ne parlo con Giorgio Franco, presidente della cooperativa Badia Lost & Found, che insieme agli altri soci, mi racconta gli esordi e i progetti di questa realtà.

Cosa è di preciso Badia Lost & Found?

«Badia Lost & Found è oggi una società cooperativa nata come gruppo informale nel 2015 con lo scopo di mettere insieme energie, intelligenze e capacità, e dedicarle ad uno spazio che potesse segnare lo sviluppo e la riattivazione di una parte del territorio siciliano. Oggi la cooperativa è una delle imprese culturali-creative della Sicilia, oggetto di studio da parte di alcune università, che segue la progettazione e programmazione di diversi interventi per conto di alcune amministrazioni comunali sul territorio regionale e nazionale».


famiglie di fronte al murales di Lentini

Chi sono i giovani lentinesi dietro al fenomeno culturale Badia Lost & Found?

«Siamo giovani professionisti nel settore della Gestione e Promozione del patrimonio culturale e delle arti visive. Ci occupiamo di progettazione europea e di arte pubblica o Street Art.
Amiamo il nostro lavoro e ci prendiamo cura dei luoghi divenendone profondi conoscitori e progettandone le attività per la ricreazione culturale delle comunità. Per noi è fondamentale avvalerci dell’aiuto e della fiducia della comunità patrimoniale dei territori nei quali operiamo».

Raccontateci come è iniziata…

«A partire dal 2016 la nostra base operativa di sperimentazione con e per la comunità è stato il Palazzo Beneventano, immobile storico di proprietà del Comune di Lentini. L’attività di presidio, che ha avuto luogo all’interno degli edifici del palazzo, ha impedito il degrado strutturale del bene e ha sventato tantissimi tentativi di intrusione tramite un positivo rapporto con gli abitanti del quartiere e le forze dell’ordine. Nel frattempo, abbiamo portato avanti un’intensa attività di interventi culturali nel Palazzo e nel quartiere Badia garantendo 320 giorni di apertura all’anno e oltre 50.000 visitatori locali, regionali, nazionali e stranieri ogni anno.

palazzo beneventano lentini
L’offerta culturale è stata ampliata nel tempo con mostre multidisciplinari, concerti e spettacoli, conferenze e presentazioni di libri, dedicando un’attenzione particolare ai laboratori didattici organizzati con le scuole. Ma ciò che ci ha permesso di avviare una piccola rivoluzione urbana e di ampliare l’attrattiva turistica sono state le passeggiate urbane e le visite guidate che hanno suscitato l’interesse dei visitatori, non solo verso le opere di Street Art realizzate all’interno del Parco Urbano d’Arte, ma anche verso il patrimonio artistico della città di Lentini».

Le opere di Street Art hanno fatto da volano per le vostre iniziative amplificando l’attenzione mediatica e turistica grazie alla realizzazione di un vero e proprio museo a cielo aperto. Che risultati avete raggiunto oggi?

«Quello relativo al PUA, il primo Parco Urbano d’Arte della provincia di Siracusa, che si snoda a partire da poche centinaia di metri dalla piazza principale di Lentini fino al cuore del quartiere Badia, oggi conta ben 40 opere a “cielo aperto” realizzate da artisti di levatura nazionale e internazionale, sancendo la partecipazione attiva degli abitanti del quartiere Badia di Lentini e delle realtà educative locali, trasformando un’area fortemente svantaggiata e in fase di spopolamento in una “comunità di pratica”, come da Convenzione Faro (2005)».

In seguito al successo del PUA, diverse le collaborazioni con altri comuni, non solo siciliani. In che modo offrite il vostro sostegno alle realtà locali?

«C’è la necessità di supportare le istituzioni e aumentarne le competenze interne. In questa difficile fase storica che sta attraversando il nostro Paese, diventa fondamentale riconoscere la necessità di un coinvolgimento strutturale nei processi decisionali delle giovani generazioni, così come dei professionisti locali. Oggi il nostro modello di rigenerazione urbana non vuole fermarsi solo sul concetto “superficiale” dell’arte e del muralismo italiano, ma svolgere attività d’accompagnamento e di mentoring per istituzioni, organizzazioni, soggetti pubblici e privati che intendono diffondere la conoscenza e promuovere l’avanzamento della discussione pubblica sui temi della rigenerazione urbana a base culturale».

Cosa si può fare nei piccoli borghi per rilanciarli da un punto di vista turistico?

«In materia di attrattività dei Borghi il PNRR_MiC e i Piani Nazionali Cultura, ad esempio, oggi rappresentano una valida via di sviluppo. Servono azioni di valorizzazione delle attività e delle competenze nell’ambito di iniziative che prevedono forme di collaborazione tra pubblico e privato, in grado di riattivare il patrimonio culturale, allontanando le comunità dall’idea “nostalgica” che ancora oggi si riscontra della cultura e dei luoghi della cultura. Il nostro consiglio è quello di intendere lo sviluppo culturale come una materia viva che si dispiega nelle diverse discipline che vanno dall’editoria allo spettacolo, alle sperimentazioni delle arti visive e alle iniziative didattiche.
La storia è spesso ciò che ci permette di partire da un patrimonio già esistente nelle nostre città, ma quello che fa la differenza è ciò che una comunità, o più in generale una società, sa fare con quel patrimonio. Possiamo avere monumenti e borghi meravigliosi, ma questi spesso esistono in maniera completamente distaccata dalle dinamiche sociali che li circondano.
È necessario lavorare sulla partecipazione e sul coinvolgimento delle persone, concedendo loro le competenze che servono per partecipare al patrimonio in modo attivo, responsabile, consapevole e creativo».

Vino

In arrivo la quarta edizione del Wine See Sicily

di Samuel Tasca

 

Ritorna a Palermo l’appuntamento che valorizza la cultura vinicola siciliana e non solo: Wine See Sicily, giunto ormai alla sua quarta edizione, si svolgerà nel capoluogo siciliano i prossimi 16 e 17 dicembre

 

Per l’edizione 2022 una location d’eccezione: l’EcoMuseo Mare Memoria Viva (dai molti conosciuto come Ecomuseo del Mare) locato in Via Messina Marine, 14. “Wine See Sicily, giunto alla quarta edizione, è un evento che vuole accogliere gli amanti del settore, i veri wine lovers – dice Federico Abate, di Wine Sicily – e quest’anno abbiamo voluto puntare i riflettori sul raffinato connubio tra vino e mare, insieme all’area marina protetta di Ustica, la Regione Siciliana e l’EcoMuseo del Mare che ci ospita”.

 

A prendere parte a questo importante evento saranno quaranta aziende partecipanti con oltre 400 etichette in degustazione, con ingressi suddivisi per gli operatori del settore (dalle 15 alle 17) e i visitatori (dalle 17 alle 19 e ancora dalle 19 alle 21).

wine Sicilia

Ma l’evento sarà arricchito anche da ulteriori manifestazioni che avranno luogo durante le due giornate, tra queste: il 16 dicembre un momento organizzato con Blueat, start-up riminese che si occupa della trasformazione di specie aliene per il consumo alimentare, come il granchio blu, che vedrà anche la presenza della Tailor Made Chef Gabriella Garajo; e il 17 dicembre, invece, una masterclass in collaborazione con FishTuna

 

Un evento, questo, che potrà avviare un importante dialogo tra le aziende del settore vitivinicolo e gli agenti del settore turistico per promuovere il turismo di settore anche nella nostra isola, con iniziative promosse dalla Regione Siciliana e da Federalberghi Palermo. 

Per dare la massima risonanza all’evento, inoltre, sono stati coinvolti diversi wine blogger italiani che contribuiranno a dare alla due giorni uno slancio mediatico sui loro canali social. Tra questi Ugo Cosentino (@ugo_grandcrew), Ilaria Cappuccini (@just.saywine), Clara Iachini (@clarettablu), Michela Donati (@mimmiwinelover), Helen Bezane (@wine perception), Gianluigi Rappa (@winethreesome).

 

presentazione libro c'è sempre il mare

“C’è sempre il mare ” giovedì la presentazione del romanzo del giornalista Domenico Russello

Licata -Giovedì 24 Novembre alle 17 al Museo archeologico di Licata sarà possibile assistere alla presentazione del romanzo “C’è sempre il mare” del giornalista gelese Domenico Russello, pubblicato da L’Erudita editrice, marchio Giulio Perrone editore.

Durante la serata, organizzata dall’Associazione Progresso e dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, converseranno con l’autore: Francesco Pira, docente di sociologia all’Università di Messina, Merelinda Staita, docente di lettere e Salvo D’Addeo, musicista e regista del film U Scrusciu du Mari.

presentazione libro c'è sempre il mare

Il libro, già finalista al concorso letterario internazionale Dostoevskij 2021, è una raccolta di sette racconti che spaziano dall’eco delle memorie d’infanzia alle riflessioni sul presente, proponendo sensazioni che riempiono di umori ed emozioni ogni pagina. I profumi della propria terra, i legami più speciali, la contemplazione della bellezza che ci circonda mentre il tempo intorno a noi scorre, lento ma inesorabile, obbligandoci a cogliere la necessità dell’attimo, l’importanza di un pensiero, la dolcezza delle carezze della vita. Questo e tanto altro ancora nelle pagine intensissime scritte dall’autore, in cui il mare si assapora, si accarezza, si vive. Il libro è disponibile e ordinabile in libreria e su tutti i principali store digitali, da Mondadori store ad Ibs. Prima e dopo la presentazione sarà possibile visitare le sale del Museo aperto per l’occasione.