Torna il Catania Tango Festival, sempre più appassionati desiderano “entrare nell’abbraccio del tango”
Articolo di Salvatore Genovese Foto di Michele Maccarrone
Catania, ancora una volta, vivrà di tango argentino e lo farà, dall’8 al 19 agosto, grazie al Catania Tango Festival, un festival internazionale che ha ottenuto la Nomination nella categoria “Best Festival” dell’Oscar del Tango 2018, i “Premios tango” argentini, prestigiosa manifestazione che si svolge annualmente a Buenos Aires.
Un riconoscimento importante per l’ “Associazione Culturale Caminito Tango” di Catania, la cui anima è Angelo Grasso, ingegnere, che, a sua volta, non solo è entrato in Nomination per “Miglior organizzatore”, ma ha anche ottenuto l’Oscar nella categoria. Altra Nomination ed altro Oscar a Michele Maccarrone, apprezzato Musicalizador (cioè TangoDj), cui è stato attribuito l’Oscar come miglior fotografo di tango. Ma non basta: altro riconoscimento è andato all’ “Accademia Proyecto Tango”, diretta da Donatella ed Angelo Grasso. Premi che confermano come ormai l’associazione catanese si ponga ai vertici del panorama tanghero mondiale.
All’origine di tutto ciò, l’incontro di Angelo Grasso con il tango argentino nel 1997; da allora è stato un continuum: prima lo studio, frutto di passione vera per il tango argentino, poi l’avvio della “Caminito”, l’attivazione di una scuola tanghera e la nascita dell’Accademia, grazie alla quale sono stati organizzati stage e spettacoli con la partecipazione di artisti di altissimo livello: una crescita esponenziale che ha portato alla realizzazione di diciotto edizioni del Catania Tango Festival, manifestazione che ha attirato appassionati tangheri da ogni parte del mondo (ben 34 i Paesi rappresentati nell’edizione 2018).
Ma cosa ha reso possibile tutto ciò?
Soprattutto, il numero sempre crescente di appassionati che praticano il tango argentino e ne seguono le lezioni tramite scuole tanghere nate un po’ ovunque nel mondo.
Per rimanere nel più ristretto ambito della Sicilia orientale, Catania, con le sue numerose e ben strutturate scuole, si pone come incontrastata leader, ma scuole di ottimo livello sono presenti anche a Messina e Siracusa e, in buon numero, a Ragusa, nonostante città di medie dimensioni; eppure le scuole tanghere iblee sono molto frequentate e riescono, in buon accordo, ad organizzare frequenti milonghe (come vengono chiamate le serate di tango argentino) che registrano la presenza di numerosi tangheri.
Inizialmente, l’amore per il tango argentino origina, per lo più, da immagini e video suggestivi, che celebrano coppie di ballerini impegnati nelle coinvolgenti ed affascinanti figure del tango porteño; ma anche una semplice locandina ben impaginata riesce ad attirare l’attenzione e portare nuovi adepti, che desiderano “entrare nell’abbraccio del tango”.
Ma per far questo occorrono anche serate di studio, impegnative lezioni e una costante pratica milonghera. Occorre anche saper accettare le “regole” del tango nato nella regione del Rio de la Plata, tra Argentina e Uruguay, che prevedono, tra l’altro, inviti al ballo eseguiti in un modo particolare: con la mirada, cioè uno sguardo a distanza alla ballerina (mujer) da parte dell’uomo (hombre) alla quale la donna, se gradisce l’invito, risponde con un lieve cenno del capo (cabeseo); altrimenti gli occhi, di solito accuratamente ben truccati, della mujer vagano altrove o si perdono dietro eleganti e colorati ventagli.
Il tango argentino, pensiero triste che si balla (E.S.Discépolo), è anche danza dell’abbraccio, dei magici intrecci di gambe, del dialogo costante dei corpi, dell’improvvisazione, dell’incontro con sé e con l’altro: un viaggio a due tra amore, mistero, sogni e speranze.
Due chiacchiere con Angelo Grasso:
Il tango è ancora attuale, in un momento in cui sembrano prevalere, a tutti i livelli, sentimenti di chiusura quasi autarchici?
«Proprio per questo lo è, visto che oggi i contatti umani sono mediati dai social: il tango costituisce un ritorno all’incontro».
C’è sensualità nel tango?
«C’è una forte comunicazione tra due persone nel condividere quelle emozioni che il fluire della musica e gli eleganti movimenti del ballo riescono a produrre».