Apre a Modica il b&b etico la Casa di Toti: un modello da esaltare e imitare
Articolo di Patrizia Rubino Foto Toti di Silvia Munoz
Questa è la storia di un sogno che si realizza grazie alla forza e alla caparbietà di una madre, Muni Sigona, fondatrice dell’associazione “La casa Di Toti” – che abbiamo già avuto il piacere di ospitare tra le pagine della nostra rivista – da tempo impegnata per offrire al proprio figlio Toti, affetto da neurodiversità, così come ad altri ragazzi speciali, la speranza concreta di un futuro possibile ed in autonomia. Dopo quasi sei anni, infatti, dall’avvio del progetto, il B&B Etico “La Casa di Toti”, situato nelle campagne di Modica, in provincia di Ragusa, sarà aperto ai turisti con la completa gestione dei servizi alla clientela, affidata a Toti e ad altri ragazzi disabili assistiti da tutor.
Il B&B è un’antica dimora della famiglia Sigona, già casa-vacanze, immersa nel verde tra ulivi e carrubi, con una splendida piscina e due dependance destinate ai turisti ospiti, oggi impreziosito dalla nuovissima “Casa” che ospiterà i ragazzi disabili. «Attualmente – spiega Muni Sigona – La Casa di Toti rappresenta una realtà unica nel suo genere in Italia, nel senso che ci sono altri alberghi etici gestiti da persone con disabilità, ma non prevedono la permanenza di questo “personale speciale” oltre il loro turno di lavoro. I nostri ragazzi, invece, lavoreranno e vivranno qui dal lunedì al venerdì, è previsto il rientro a casa solo nel fine settimana. Il punto centrale del progetto – aggiunge – sta soprattutto nel far sperimentare loro, autonomia e senso d’indipendenza, rispetto alle loro famiglie anche in prospettiva di quel “Dopo di noi” che tanto assilla e preoccupa noi genitori di ragazzi con disabilità».
La nuova struttura, priva di barriere architettoniche, ha una grande hall che si apre su un salone ampio e luminoso riservato all’accoglienza degli ospiti, una bella cucina, il refettorio e le camere destinate ai ragazzi e ai tutor. Essa è stata realizzata grazie ad un’incredibile macchina della solidarietà, avviata dall’instancabile Muni e dal suo team, a partire dalla raccolta fondi per la sua costruzione, anche gli arredi, gli infissi, la copertura in vetro del tetto, i sanitari, la climatizzazione e persino il giardino circostante, sono il frutto della grande disponibilità di aziende locali, nazionali ed internazionali che hanno sposato con grande generosità ed entusiasmo questo progetto.
Attualmente i ragazzi che vivranno e lavoreranno nella “Casa di Toti”, sono quattro ma si potrà arrivare ad un massimo di sette. L’individuazione è avvenuta attraverso una selezione curata dall’equipe dello studio psicopedagogico Parentage di Catania che li ha successivamente preparati, lavorando molto sulla gestione delle loro autonomie personali e domestiche e poi, nello specifico, sulle competenze relative all’hotellerie e all’accoglienza degli ospiti. Sempre in vista della straordinaria avventura che li attendeva, i ragazzi hanno, inoltre, partecipato ad una serie di tirocini formativi, realizzati in collaborazione con aziende locali della ristorazione e ricettività.
«Ma La Casa di Toti, non sarà solo un albergo etico – tiene a precisare Muni Sigona – abbiamo in mente tante idee per coinvolgere ragazzi con disabilità e le loro famiglie, attraverso tutta una serie di attività tese a sviluppare potenzialità, competenze ed inclusione vera». Recentemente, infatti, l’associazione “La Casa di Toti”, ha vinto il bando “EduCare”, finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, con il progetto “Abilitiamo la Casa di Toti”. Cinquanta ragazzi tra disabili, loro sorelle, fratelli ed amici, della provincia di Ragusa, in età tra i 15 e i 25 anni, potranno partecipare ai laboratori, che si terranno nella Casa di Toti, riguardanti cucina creativa, grafica e pittura su tessuti, hotellerie e servizio ai tavoli, fotografia, musica e attività nell’orto. «Sarà bellissimo – conclude soddisfatta Muni Sigona – vedere questo brulicare di attività che sono certa appassioneranno questi straordinari ragazzi e renderanno felici anche le loro famiglie».