Antonio Catania. L’attore dai mille ruoli
di Patrizia Rubino, foto di Filippo Manzini
Da poco ha festeggiato un compleanno importante, settant’anni, ma Antonio Catania uno degli attori più poliedrici e apprezzati del panorama artistico italiano, è in piena attività con film, tour teatrali, serie tv e nuovi progetti. Originario di Acireale, in provincia di Catania, si trasferisce con la famiglia a Milano a 16 anni, qui scoprirà la sua passione per la recitazione che lo spingerà a diplomarsi alla prestigiosa scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Dal ‘75 all’85 tanto teatro e l’incontro con il regista Gabriele Salvatores, con il quale debutterà nel cinema ed inizierà un lungo sodalizio artistico cominciato con il film Kamikaze, poi Puerto Escondido e il film premio Oscar, Mediterraneo, a cui è particolarmente legato. Ma l’elenco di pellicole a cui ha preso parte è lunghissimo, tanti film d’autore ed importanti opere prime; La cena di Ettore Scola, con il quale ottiene il Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista, i film con Aldo Giovanni e Giacomo, Chiedimi se sono felice e Così è la vita e quelli con Carlo Verdone, Ma che colpa abbiamo noi e L’amore è eterno finché dura solo per citarne alcuni. Di tutto rilievo anche i suoi ruoli televisivi, nel Giudice Mastrangelo, Ho sposato uno sbirro, Tutti per Bruno e Agata e Ulisse.
Una carriera fittissima, tra cinema, tv e teatro. Interpretazioni sempre puntuali e convincenti; ironia, comicità, ma anche ruoli drammatici. A cosa deve la sua versatilità?
«Ho iniziato con il teatro a Milano e sicuramente la lunga gavetta ma anche gli incontri importanti con attori e registi, con molti dei quali oltre al rapporto di lavoro mi lega anche una solida amicizia, è stato determinante sia per la mia formazione sia per l’approccio in ambiti così diversi come il cinema e la tv. Ma nel mio mestiere c’è sempre da imparare ed io sono sempre pronto a nuove sfide, grazie a questa versatilità o per meglio dire capacità di adattamento».
A proposito di nuove sfide, lei è nuovamente tra i protagonisti della serie cult “Boris” che sarà trasmessa sulla piattaforma on demand Disney Plus. Cosa ne pensa di questi nuovi canali d’intrattenimento?
«Sto lavorando anche ad un’altra serie, ambientata in Sicilia e che sarà trasmessa su Amazon Prime, quindi il mio giudizio è senz’altro positivo. Per quanto riguarda il mio lavoro di attore non cambia nulla e, inoltre, vedo che su queste piattaforme vengono realizzati dei prodotti originali di grande qualità, con straordinarie sceneggiature. Pertanto ben venga il cambiamento, dobbiamo essere flessibili anche perché siamo in continua evoluzione».
A questo punto è d’obbligo la domanda sul suo rapporto con la Sicilia.
«Dopo aver lasciato la Sicilia, ho vissuto molti anni a Milano, poi nel ‘90 mi sono trasferito in Emilia Romagna, qui sono rimasto 10 anni. Dal 2000 vivo a Roma. In questo mio girovagare la Sicilia è sempre rimasta il mio punto di riferimento, è la mia terra e torno tutte le volte che posso, ho anche casa quindi il mio legame resta forte, indissolubile. Non si direbbe ma me la cavo piuttosto bene anche a parlare in dialetto».
E a Catania ha realizzato un piccolo sogno.
«Si è vero insieme a mia moglie Rosaria Russo, anche lei attrice, abbiamo fondato l’Accademia nazionale del Cinema “Ciak si gira” a Catania, perché qui mancava una scuola di cinema. Ho sempre pensato che la Sicilia fosse una fucina di talenti naturali, da questo nasce l’idea di trasferire il nostro bagaglio di esperienze e conoscenze e di offrire una formazione di qualità a giovani talenti aspiranti attori, registi, sceneggiatori, montatori, direttori della fotografia, consentendo loro, allo stesso tempo, di restare in città. Nel corpo docenti ci sono anche attori e registi di grande livello: Alessandro Haber, Giovanni Veronesi, Claudio Bisio, Fabio Fulco solo per citarne alcuni. C’è grande entusiasmo e desiderio di apprendere da parte dei nostri giovani allievi e questo ci dà una grande carica e ci spinge a fare sempre meglio».