Andrea Finocchiaro. Versatile Chef catanese tra estro, ingegnosità e impegno sociale

di Patrizia Rubino, Foto di Andrea Finocchiaro

Come spesso accade la passione per la cucina ha radici lontane che affondano nella storia della famiglia; i profumi e i sapori che accompagnano come una carezza durante l’infanzia possono rappresentare l’inizio di un percorso che segnerà delle scelte di vita. Lo sa bene Andrea Finocchiaro, trentaseienne versatile chef catanese – cresciuto tra i manicaretti della nonna e l’esperienza e lo spirito di sacrificio del nonno titolare di una rinomata pescheria – che all’estro e al talento culinario unisce capacità organizzative e manageriali. Una carriera già ricca di successi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, come professionista, docente e creatore di eventi e anche per il suo impegno in ambito culturale e sociale. Recentemente ha realizzato una torta speciale in occasione del cinquantesimo compleanno di Emanuele Filiberto di Savoia, con tanto di apprezzamento e ringraziamento ufficiale da parte del diretto interessato.

Andrea Finocchiaro

Le sue creazioni più importanti sono spesso legate all’arte pasticcera.

«Il mio percorso lavorativo da giovanissimo è cominciato in pasticceria. Con il tempo ho acquisito competenze in Italia e all’estero che mi consentono di svolgere la mia attività di chef a 360 gradi, ma non nego che tra le mie creazioni più significative ci siano dei dolci. La torta “Savoia Royal” dedicata a Emanuele Filiberto di Savoia è realizzata con ingredienti che tengono conto delle sue origini, del luogo in cui ha vissuto. Amo la cura dei dettagli e dietro ogni mia creazione c’è sempre un progetto, uno studio. Come per esempio nel caso di un altro dolce a cui sono molto legato: il “Dolce Provvidenza”, in onore de “I Malavoglia” di Giovanni Verga. Anche in questo caso tutti gli ingredienti si richiamano alla storia dell’opera: la farina di lupini, il gelèe di nespole, la crema di limone. Questa torta ha ricevuto il patrocino dell’ARS e del Comune di Catania e, cosa di cui mi onoro particolarmente, una sua perfetta riproduzione in porcellana è in mostra permanente nella Casa – Museo Verga a Catania».

Nella sua cucina prevale la tradizione o l’innovazione?

«Per me in cucina vince la semplicità, non amo le trasformazioni o le combinazioni forzate, preferisco esaltare ogni singolo ingrediente. La nostra tradizione è ineguagliabile, i nostri prodotti offrono spunti straordinari per realizzare piatti dai sapori unici. Però occorre anche stare al passo con i tempi, l’innovazione oltre ad essere utile, consente di promuovere le eccellenze della nostra tradizione. Come nel caso dell’innovativo kit di cannoli, con ricotta disidratata, con una scadenza di 16 mesi, che ho ideato e brevettato qualche anno fa. La confezione contiene tutti gli ingredienti necessari e le istruzioni per riportare all’originaria freschezza e gusto il cannolo, simbolo della nostra tradizione, pronto per essere assaporato in qualsiasi parte del mondo».


Nel 2008 ha fondato Ristoworld Italy, una realtà associativa importante che ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare la cultura enogastronomica italiana nel mondo ma con un approccio sistemico. 

«Tutto è cominciato da una pagina Facebook dove realizzavamo contest virtuali di ricette. Oggi abbiamo sedi in tutte le regioni e 52 delegazioni estere. Con la guida del presidente Marcello Proietto di Silvestro si è ulteriormente rafforzata la mission dell’associazione che è quella di promuovere la cucina italiana e nelle sue peculiarità quella regionale, ma puntando anche sulle figure professionali che ruotano attorno al mondo della ristorazione e dell’ospitalità nel suo complesso, supportandole nella crescita con consulenze e formazione continua. Nel 2014, inoltre, abbiamo creato un settore “Emergency” di protezione civile, interveniamo con l’organizzazione di cucine da campo in caso di calamità naturali ed emergenze in tutt’Italia, e a supporto di enti e associazioni che promuovono iniziative di solidarietà. Il buon cibo crea sempre gioia e sorrisi e noi siamo felici di offrire il nostro contributo per le buone cause».

 

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