L’aglio di Nubia. L’inimitabile rosso dalle eccellenti qualità.
di Samuel Tasca
Avete mai visto il sole tramontare sulle Saline di Trapani? Chiunque abbia avuto la possibilità di godere di questo incredibile spettacolo naturale sa che quei luoghi, situati all’interno della Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco, sono caratterizzati da una bellezza che toglie il fiato ad ogni visitatore: le dune bianche di sale raccolte ai bordi delle vasche d’acqua, nelle quali si riflette un cielo dai colori rosati, creano un’atmosfera inimitabile di magia capace di emozionare anche i visitatori più impassibili.
Non sorprende, infatti, che un luogo come questo abbia dato vita a un prodotto di inestimabile valore e dalle proprietà benefiche inimitabili: sto parlando dell’aglio rosso di Nubia, che prendendo in prestito le tinte di quel cielo caldo del tramonto, si caratterizza per il colore rosso dei suoi bulbilli. L’aglio grazie al suo aspetto, alle sue proprietà e alla costanza dei suoi coltivatori che hanno saputo valorizzarlo e tutelarlo, è oggi a tutti gli effetti un’eccellenza alimentare della Sicilia che ha ricevuto nel 2002 anche il riconoscimento di Presidio Slow Food.

Foto di agrumepuro.com
Seminato a fine autunno in terreni scuri e argillosi e raccolto poi tra maggio e giugno, l’oro rosso di Nubia si nutre delle proprietà organolettiche di quest’area. Il prodotto, infatti, oltre a conservare le qualità benefiche tipiche dell’aglio (eccellente antiossidante, antiparassitario e purificante naturale, per citarne alcune), viene apprezzato soprattutto per il suo elevato contenuto di allicina, nettamente superiore alla media.
Nei terreni della Riserva, e nei vicini comuni di Trapani, Marsala, Erice, Buseto e Palizzolo, la coltivazione di questo prodotto segue ancora il metodo tradizionale che ne impone la semina e la raccolta manuale, permettendo di preservarne al massimo le proprietà organolettiche. Non solo, uno degli aspetti più caratteristici della raccolta e conservazione sono le trizze, grandi trecce che arrivano a contenere fino a cento teste d’aglio e che tradizionalmente vengono appese ai balconi o nelle cantine. L’intrecciatura avviene ancora rigorosamente a mano, successiva alla fase di essiccazione al sole. Col tempo, per rispondere alle esigenze del mercato, le trizze hanno ridotto il numero delle teste raggiungendo oggi anche formati da cinquanta, venticinque o dieci bulbi.
Se siete però di quelli che evitano l’aglio nella loro alimentazione, una gita nel Trapanese potrebbe farvi ricredere. Alcuni dei piatti tipici e più apprezzati della cucina locale sono, infatti, realizzati proprio con l’aglio di Nubia, che conferisce un sapore più deciso e piccante alle pietanze. Il caratteristico pesto alla trapanese, per citarne uno, viene preparato solo ed esclusivamente con l’aglio di Nubia.